Nonostante tutta la prudenza necessaria, visto che per l’ennesima volta sentiamo pronunciare parole di rottura rispetto a un passato fin troppo recente (ora si parla di “svolta”, prima di “cambiamento”, prima ancora di “governo del fare”, “rottamazione”, ecc.), alcune voci del terzo settore non nascondono il proprio apprezzamento nei confronti del presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, che nel suo giro di consultazioni ha incluso anche le associazioni che si occupano di disabilità. Quest’ultime hanno approfittato della convocazione di ieri a Palazzo Chigi per presentare a Conte una lista di priorità a cui auspicano che il prossimo esecutivo dedichi la dovuta attenzione.
Parole di apprezzamento
«Abbiamo perciò chiesto l’impegno del nuovo Esecutivo per restituire efficienza al nostro Welfare, oramai inadeguato anzitutto rispetto ai problemi crescenti legati all’invecchiamento della popolazione e al previsto aumento delle persone non autosufficienti. Riteniamo pertanto indispensabile – ha detto il presidente della Federazione tra le Associazioni nazionali delle persone con disabilità Nazaro Pagano – perseguire una seria programmazione e riqualificazione degli interventi assistenziali. Perchè solo migliorando e rifinanziando il Welfare si potranno sostenere anzitutto i disabili gravi e le loro famiglie. In particolare quelle migliaia di caregiver (quasi sempre genitori o figli) che in solitudine suppliscono ogni giorno alle gravi carenze del nostro sistema assistenziale». Ha speso parole di elogio anche Vincenzo Falabella, presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish): «In questo gesto – primo nel suo genere – vogliamo intravedere un segnale importante, non solo e tanto nei confronti delle istanze di cui siamo latori, quanto della comprensione profonda delle indicazioni della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità laddove prevede non solo il coinvolgimento dei diretti interessati nelle decisioni che li riguardano, ma la considerazione della disabilità in ogni politica che riguardi tutti i Cittadini».
Le sfide aperte
Fish ha anche pubblicato una memoria in cui elencano le sfide aperte per il mondo della disabilità:
- «la revisione dei criteri per il riconoscimento della disabilità mirati all’inclusione e all’elaborazione dei progetti personali di vita; le misure e i servizi per il sostegno alla buona occupazione e al mantenimento del posto di lavoro;
- i supporti e i servizi a sostegno dei caregiver familiari e del loro lavoro di cura;
- le misure per favorire la vita indipendente, il diritto all’autodeterminazione e alle pari opportunità;
- i sostegni e i servizi per l’abitare e per la non autosufficienza e gli interventi per il contrasto alla segregazione e all’isolamento; il miglioramento della qualità dell’inclusione scolastica;
- l’accesso ai diritti e alla partecipazione civile incluso il diritto di voto e alla partecipazione politica attiva;
- gli interventi per migliorare la mobilità, l’accessibilità e la qualità dei luoghi, dei servizi e delle opportunità culturali e ricreative;
- il diritto alle cure migliori, all’abilitazione, alla diagnosi anche precoce;
- il contrasto alla discriminazione plurima ad iniziare dalle condizioni di vita delle donne e delle ragazze con disabilità;
- il contrasto deciso all’impoverimento derivante dalla disabilità;
- il contrasto alle violenze, agli abusi, alle molestie;
- una rinnovata attenzione ai minori con disabilità, alle loro condizioni, alla loro inclusione».