Oggi, durante il suo intervento di fronte al Parlamento europeo, la presidente della Commisione europea Ursula von der Leyen citerà probabilmente i risultati dell’ultimo sondaggio (Eurobarometro) rivolto ai cittadini europei rispetto alle priorità dell’Unione.

Tra le questioni più interessanti affrontate dal sondaggio c’è l’atteggiamento degli europei nei confronti della campagna di vaccinazione e il certificato digitale che in Italia si è deciso di chiamare green pass. Il periodo di raccolta delle risposte va dal 17 al 25 agosto, su un campione statistico di circa 26.500 persone.

Rischi e benefici del vaccino

La maggioranza degli intervistati (71 per cento) concorda sul fatto che i benefici dei vaccini COVID-19 superano i potenziali rischi. Ci sono paesi in cui la maggioranza è molto meno schiacciante, come la Bulgaria (51 per cento) e la Slovenia (53 per cento). La percentuale di persone d’accordo con questa affermazione è particolarmente alta tra le persone dai 55 anni in su (79 per cento).

L’Italia, nonostante la grande esposizione mediatica che si sta dando ai contrari e agli scettici al vaccino, si situa tra i paesi più fiduciosi, con un totale (tra i “totalmente d’accordo” e “tendenzialmente d’accordo”) di 77 rispondenti su 100 concordi nel dire che i benefici superano i potenziali rischi. La percentuale più alta (86 per cento) si rileva in Portogallo, che è anche il paese più avanti tra gli stati membri nella copertura vaccinale della popolazione.

Allo stesso modo l’Italia si situa ben al di sopra della media europea nel ritenere che “tutti dovrebbero vaccinarsi contro il COVID-19, è un dovere civico”, sostenuto dal 76 per cento dei rispondenti contro il 66 per cento della media UE.

Il ruolo dell’Unione europea

La maggioranza degli intervistati (65 per cento) concorda sul fatto che l’UE stia giocando un ruolo chiave nel garantire l’accesso ai vaccini COVID-19. Tra i meno convinti su questa affermazione ci sono la Cechia (49 per cento), la Slovacchia (53 per cento) e la Germania (54 per cento). L’Italia si situa poco sopra la media europea, con il 69 per cento.

La Germania (58 per cento), la Croazia (51 per cento) e la Francia (51 per cento) sono gli unici paesi in cui la maggior parte degli intervistati pensa che la campagna di vaccinazione si sarebbe potuta gestire meglio senza il coinvolgimento dell’UE (in media il 41 per cento degli europei lo pensa).

C’è una certa diffidenza rispetto alla trasparenza delle istituzioni: la maggioranza degli intervistati (59 per cento) pensa che le autorità pubbliche non siano sufficientemente trasparenti sui vaccini COVID-19. Questa percezione è particolarmente diffusa nei paesi dell’Europa orientale, mentre nel Nord Europa la fiducia è maggiore. L’Italia è più fiduciosa nella trasparenza delle istituzioni rispetto alla media europea, ma comunque una maggioranza abbastanza larga (57 per cento) concorda sul fatto che ci sia un problema da questo punto di vista.

Circa due terzi (65 per cento) degli intervistati concorda sul fatto che il certificato digitale, ossia il nostro green pass, sia il mezzo più sicuro per viaggiare liberamente in Europa durante la pandemia. Questa opinione è condivisa dal 49 per cento degli intervistati in Slovenia e dal 75 per cento degli intervistati in Portogallo, Malta e Italia.

Next Generation EU

Il sondaggio affronta molte altre questioni relative alla vita dell’Unione europea. Tra queste, la valutazione dei fondi messi a disposizione degli stati per la ricostruzione e la ripresa dalle conseguenze della pandemia. «I cittadini UE valutano positivamente le premesse del Recovery Plan da 800 miliardi di euro – sintetizza l’Ansa –: tre europei su cinque (60 per cento) e due italiani su 3 (67 per cento) ritengono che i progetti sviluppati nell’ambito di Next Generation EU aiuteranno il loro Paese a superare il danno economico e sociale causato dalla pandemia di coronavirus. Il 59 per cento degli europei ed il 69 per cento degli italiani afferma, inoltre, che il programma aiuterà il proprio Paese a prepararsi meglio alle sfide future. In quest’ottica, il sondaggio mostra anche che il 53 per cento dei cittadini europei e di quelli italiani ha un’immagine molto o abbastanza positiva dell’UE, con, invece, rispettivamente il 19 per cento ed il 21 per cento che ne ha una abbastanza o molto negativa.

I risultati del sondaggio suggeriscono, però, preoccupazione in una serie di Paesi dell’UE su come i governi nazionali utilizzeranno effettivamente questi fondi addizionali. Mentre in media il 45 per cento dei cittadini UE ha fiducia nei propri governi nazionali, il 41 per cento degli intervistati esprime dubbi, mostrando differenze significative nei livelli di fiducia in tutta l’UE. Una sfiducia che solo parzialmente tocca l’Italia: a fronte di un 37 per cento degli intervistati che si dice tendenzialmente o completamente sfiduciato, il 47 per cento si mostra invece fiducioso nella gestione dei fondi da parte del governo nazionale».

(Foto di Timon Studler su Unsplash)

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