Sono 19 i bambini che in questo momento in Italia passano la propria vita in carcere, senza avere alcuna colpa, insieme alle loro mamme detenute. Una condizione che condividono con un numero imprecisato di altri bambini e bambine nel mondo, come ricorda un articolo sulla rivista Lancet. L’analisi di Scienza in Rete.

L’Italia ha un ben noto e drammatico problema di sovraffollamento delle carceri, che vuol dire, tra l’altro, inciviltà delle condizioni di detenzione ed elevato numero di suicidi. Secondo il rapporto Antigone 2023 a fronte di una capienza ufficiale di 51.249 posti, al 30 aprile dello scorso anno le persone recluse erano 56.674, di cui 17.723 (il 31,3%) stranieri e 2.480 (il 4,4%) donne, con una crescita della capienza ufficiale dello 0,8%, ma delle presenze di ben il 3,8%. Inoltre, ci dice ancora l’associazione Antigone: «nel 2022 secondo i dati pubblicati dal Garante Nazionale, sono state 85 le persone a essersi tolte la vita all’interno di un istituto penitenziario, una ogni quattro giorni», emergenza che si è mantenuta preoccupante anche nel corso del 2023 e che con 4 suicidi nei primi 10 giorni del 2024 non sembra essere prossima a una svolta. E come potrebbe, in assenza di interventi?

Invisibili, sconosciuti e negletti

In questo scenario definito più volte dalla Corte europea per i diritti dell’uomo, “inumano e degradante” l’Italia si segnala per un altro aspetto di inciviltà: la reclusione di bambini e bambine all’interno di strutture detentive insieme alle loro mamme detenute. Sono 19 in questo momento i piccoli rinchiusi, innocenti, insieme alle loro madri condannate: «ma fosse anche uno solo, costretto a conoscere il mondo e a trascorrere la sua infanzia dietro le sbarre, quella che sto per raccontarvi sarebbe comunque una battaglia di civiltà», scrive Paolo Siani nell’introduzione al suo libro Senza colpe, bambini in carcere (Guida editori, 118 pagine, 10 euro), che include diversi contributi e testimonianze, tra cui la presentazione della bella mostra fotografica di Anna Catalano. La battaglia di civiltà cui si riferisce Siani, pediatra e parlamentare fino alla scorsa legislatura, l’avevamo commentata qui, ma vale la pena riprenderla, anche alla luce di un editoriale pubblicato l’11 gennaio sulla rivista Lancet, “Children living with incarcerated mothers: invisible, undocumented, and neglected”, che allarga il discorso alla situazione globale.

Ne emerge un quadro soprattutto di ombre, perché, come dice il titolo dell’articolo di Lancet, i bambini che vivono in carcere insieme alle loro madri sono quasi sempre invisibili e negletti e di loro si sa davvero poco.

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(Foto da Freepik)

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