Il Tribunale internazionale per il diritto del mare ha affermato che l’eccesso di gas serra è un inquinante che potrebbe causare danni irreversibili anche all’ambiente marino. Il parere del Tribunale non è vincolante, ma afferma che, dal punto di vista legale, le nazioni devono adottare tutte le misure necessarie per ridurre, controllare e prevenire l’inquinamento marino causato dalle emissioni di gas serra.
Il cambiamento climatico contribuisce infatti anche al riscaldamento e all’acidificazione degli oceani, che influiscono sulla vita marina e sulla catena alimentare, tra le altre cose.
La richiesta di parere consultivo, spiega il New York Times, è stata avanzata da un gruppo di piccole nazioni insulari che sono già colpite dall’innalzamento del livello del mare: le loro coste si stanno erodendo e stanno diventano inabitabili, e l’acqua dolce usata per il consumo umano e per l’agricoltura sta diventando salata. Il parere della Corte si applica agli oltre 165 Paesi che hanno ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, che comprende grandi inquinatori come Cina, Russia e India, ma non gli Stati Uniti.
Gli scienziati affermano che la protezione del ruolo degli oceani sul pianeta è un importante obiettivo da raggiungere. I mari coprono il 70 per cento della superficie terrestre e forniscono metà dell’ossigeno mondiale. Inoltre, assorbono quasi tutto il calore in eccesso generato dai gas serra e si stanno riscaldando più velocemente del previsto, provocando ulteriori cambiamenti climatici.
Tra le questioni chiave affrontate dalla Corte c’è stata quella di stabilire se l’eccesso di gas serra costituisca “inquinamento dell’ambiente marino” e, in caso affermativo, se i Paesi possano essere chiamati a rispondere di tale inquinamento. I giudici hanno risposto in maniera affermativa a entrambe le domande.
I leader delle nazioni insulari che hanno intentato la causa sostengono che gli accordi sul clima esistenti non abbiano fatto abbastanza progressi per prevenire danni duraturi agli oceani. Pur contribuendo solo a una piccola frazione delle emissioni globali, sostengono, stanno già sopportando il peso degli effetti catastrofici del cambiamento climatico.
Gli attivisti presenti in tribunale, che ha sede ad Amburgo, in Germania, hanno inviato una raffica di messaggi di plauso per la decisione. Gli attivisti stanno sempre più sfidando i governi e le compagnie energetiche per i danni al clima e di recente hanno ottenuto sentenze a loro favore. Ad aprile, la Corte europea dei diritti dell’uomo si è inaspettatamente schierata con circa duemila donne anziane svizzere che hanno fatto causa al loro governo per non aver fatto abbastanza per prevenire il cambiamento climatico.
(Foto di Ishan @seefromthesky su Unsplash)
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