Il termine “pellegrinaggio” ha molti significati. Mentre alcuni lo vivono come come un profondo impegno spirituale, alla ricerca di un legame con il divino, altri trovano significato nella fatica, nella contemplazione e nella ricerca di contatto con se stessi. Spesso il cammino segna fasi di transizione della vita, come un lutto o la transizione verso una nuova fase della vita, e funge da pausa per trovare una nuova direzione nella vita prima di proseguire. I pellegrini non sono tutti uguali: alcuni scelgono percorsi solitari, altri cercano compagnia e solidarietà.
Intraprendere un pellegrinaggio inizia con un primo passo fondamentale, spiega un articolo su Psyche: stabilire l’intenzione del proprio viaggio. A differenza di un turista occasionale, un pellegrino definisce il proprio viaggio in base al risultato che desidera ottenere. Questo obiettivo personale guida poi la scelta della destinazione, che può variare da luoghi sacri di fama mondiale come La Mecca o Gerusalemme a luoghi più personali, come montagne specifiche o luoghi di origine ancestrale. Anche il mezzo di trasporto è una scelta: mentre camminare è la modalità tradizionale, i pellegrini possono anche optare per la bicicletta, l’aereo o l’auto, adattando il viaggio alle proprie condizioni fisiche e alle infrastrutture disponibili. La preparazione non riguarda solo la logistica, come l’alloggio e i trasporti, ma anche uno sforzo consapevole per ridurre al minimo le distrazioni e permettersi di immergersi completamente nei ritmi del viaggio.
Tra i percorsi europei che attraversano l’Italia, il più conosciuto è cercamente la Via Francigena. Questo antico percorso, meticolosamente documentato dall’arcivescovo Sigerico di Canterbury nel X secolo, collega Canterbury a Roma. Il suo percorso attraversa le bianche scogliere dell’Inghilterra, risale la valle del Po in Italia, supera le Alpi e il Passo del Gran San Bernardo, al confine tra Svizzera e Italia, a un’altitudine di circa 2.500 metri. Arroccato su queste alture, sorge l’Ospizio del Gran San Bernardo, un ostello per pellegrini esistente dall’XI secolo. Sebbene sia meno frequentato del Cammino di Santiago, ci sono ancora lunghi tratti in cui le infrastrutture sono scarse lungo la via Francigena e i pellegrini devono essere autosufficienti.
Restando in Europa, il Cammino di Santiago rimane una delle scelte più popolari, una vasta rete di sentieri che si snoda attraverso la Spagna e oltre. Tra i percorsi più popolari c’è il Cammino Francese di 800 chilometri, il Cammino del Nord, altrettanto lungo, o il Cammino Inglese, più breve, di 109 chilometri da Ferrol. Il Cammino ha vissuto una vera rinascita, accogliendo mezzo milione di pellegrini nel 2024, un netto aumento rispetto alle meno di 100 mila del 2005, a dimostrazione di un rinnovato interesse per il pellegrinaggio, al di là della fede. I percorsi più frequentati, come il Cammino Francese, offrono numerose possibilità di alloggio, ristoranti e servizi turistici, rendendoli più accessibili.
A livello globale, le tradizioni dei pellegrinaggi sono molto diverse. Milioni di musulmani intraprendono l’Hajj e l’Umrah a La Mecca, spesso atterrando a Gedda per proseguire il viaggio in aereo. Un pellegrinaggio ancora più imponente è il pellegrinaggio Arba’in a Karbala, in Iraq, intrapreso dai musulmani sciiti. Il Kumbh Mela indiano, un raduno induista, può attirare fino a 400 milioni di persone, rendendolo il più grande del mondo. Gerusalemme è una destinazione sacra per le tre religioni abramitiche: ebraismo, cristianesimo e islam, e percorsi come la Via Dolorosa guidano i pellegrini. In Giappone, il Kumano Kodo è una rete millenaria di sentieri che attraversano colline boscose, dove buddismo, shintoismo e culto della natura si fondono, offrendo l’opportunità di immergersi nella natura con cascate tumultuose e fitte foreste. Il pellegrinaggio di Shikoku, un percorso circolare di 1.200 chilometri che visita 88 templi sull’isola omonima, è un altro esempio.
Anche i pellegrinaggi “secolarizzati” hanno acquisito una loro importanza. Questi includono viaggi verso luoghi di interesse culturale come Graceland per i fan di Elvis, Abbey Road o persino la città natale di Harry Styles degli One Direction. Anche i viaggi commemorativi verso luoghi storici come i campi di battaglia della Somme o le camere a gas di Auschwitz-Birkenau rientrano in questa definizione estesa. In tutto il mondo ci sono poi montagne che sono luoghi sacri: dal Monte Sinai in Egitto, dove si dice che Mosè ricevette i comandamenti, al venerato Monte Fuji in Giappone, fino alle vette inviolate come il possente Kailash in Tibet, dove i pellegrini compiono viaggi circolari intorno alla sua base. Questi viaggi, che si facciano a piedi, in barca o in aereo, hanno lo scopo di condurre i pellegrini a una destinazione che consenta loro una profonda riflessione e una trasformazione personale. Il valore ultimo di un pellegrinaggio si rivela spesso al ritorno a casa, quando i pellegrini mettono in pratica le intuizioni acquisite durante il viaggio, vedendo la destinazione come un nuovo punto di partenza per la propria vita.
(Foto di Peter Amende su Unsplash)
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