Dopo l’introduzione dei vaccini contro il coronavirus, alcune donne hanno raccontato di alterazioni temporanee del ciclo mestruale. Una nuova ricerca, di cui scrive il Washington Post, dimostra che in effetti potrebbe esserci una correlazione tra le due cose.

Lo studio in questione è stato condotto su quasi 20 mila persone in tutto il mondo e dimostra che la vaccinazione contro il Covid può essere collegata a un cambiamento dei tempi del ciclo mestruale. Le persone vaccinate hanno registrato, in media, un ritardo di circa un giorno nel ciclo mestruale, rispetto a quelle che non erano state vaccinate.

I dati dello studio, pubblicato sul British Medical Journal, sono stati ricavati da una popolare app di monitoraggio del ciclo mestruale chiamata Natural Cycles e comprendevano per la maggior parte persone da Nord America, Gran Bretagna ed Europa. I ricercatori hanno utilizzato i dati “de-identificati” (anonimizzati) dell’app per confrontare i cicli mestruali di 14.936 partecipanti vaccinate e 4.686 non vaccinate.

La ricerca ha analizzato tre cicli mestruali precedenti alla vaccinazione e almeno un ciclo successivo, confrontandoli con altrettanti cicli mestruali del gruppo non vaccinato.

I dati hanno mostrato che le persone vaccinate hanno avuto le mestruazioni con 0,71 giorni di ritardo, in media, dopo la prima dose di vaccino. Le persone che hanno ricevuto due vaccinazioni nell’arco di un ciclo mestruale hanno subito maggiori ritardi. In questo gruppo, l’aumento medio della durata del ciclo è stato di quattro giorni e il 13 per cento del campione ha avuto un ritardo di otto o più giorni, rispetto al 5 per cento del gruppo di controllo.

Alison Edelman, docente di ostetricia e ginecologia presso la Oregon Health & Science University, che ha condotto lo studio, ha affermato che per la maggior parte delle persone gli effetti sono stati temporanei, e sono tornati alla normalità entro la fine di un ciclo. Ha aggiunto che non ci sono indicazioni che gli effetti collaterali del periodo abbiano un impatto sulla fertilità, scrive il Post.

I ricercatori non sanno dire esattamente perché i vaccini sembrino influenzare i cicli mestruali, ma hanno osservato che il sistema immunitario e quello riproduttivo sono collegati e che un’infiammazione o una forte risposta immunitaria potrebbero innescare le fluttuazioni.

Una delle principali limitazioni dello studio è che sono state incluse solo donne che non assumevano anticoncezionali, che avevano cicli regolari prima di essere vaccinate e con un’età compresa tra i 18 e i 45 anni.

Lo studio non ha preso in considerazione l’entità delle mestruazioni o altri effetti collaterali come i crampi ma, in media, la vaccinazione non sembra causare mestruazioni più lunghe.

Edelman ha detto che i risultati preliminari di un altro studio suggeriscono che il vaccino contro il coronavirus possa talvolta causare mestruazioni più abbondanti. I dati, raccolti su quasi 10 mila persone, sono ancora in fase di revisione, ma hanno mostrato che la vaccinazione aumenta leggermente la probabilità di avere mestruazioni più abbondanti.

Tuttavia, la ricercatrice ha specificato che i suoi studi hanno preso in considerazione solo persone con ciclo mestruale normali che non utilizzano contraccettivi ormonali e che le esperienze individuali possono variare notevolmente.

Va detto che qualsiasi alterazione del ciclo mestruale, per quanto lieve e temporanea, può essere fonte di stress e di preoccupazione, per esempio sollevando il sospetto di una gravidanza non pianificata o di una malattia. Le persone toccate dal problema hanno espresso la propria frustrazione per il fatto che gli addetti alla sanità pubblica non le abbiano avvertite del possibile effetto collaterale o non abbiano fatto più ricerche prima di distribuire i vaccini.

Non si tratta quindi di mettere in discussione la validità dei vaccini e l’importanza della vaccinazione, ma sarebbe stato bene fornire maggiori informazioni sui possibili effetti collaterali relativi alla regolarità del ciclo mestruale.

(Foto di Behnam Norouzi su Unsplash)

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