Sono tante le classifiche di fine anno che in questo periodo vengono proposte da testate d’informazione, blog e siti di ogni tipo. Dai libri ai film, agli album e agli oggetti tecnologici lanciati nel corso del 2014. Quella che ci ha attratto di più, forse per una sottile vena di masochismo che ci pervade, è quella della “Panzana dell’anno”, pubblicata dal sito Pagella Politica e giunta alla terza edizione. Il sito in questione è una piattaforma di fact checking, ossia quella pratica diffusa nel giornalismo anglosassone (e finalmente arrivata anche in Italia) in cui nelle redazioni si allestiscono dei gruppi di lavoro che si occupano di controllare la veridicità delle dichiarazioni dei politici più in vista. Vista la loro importanza nell’orientamento dell’opinione pubblica, è fondamentale sapere se i dati usati dai politici come argomentazione per motivare le proprie idee programmatiche o per criticare questo o quell’avversario siano veri o meno.
La quantità di informazioni (e dichiarazioni) che si susseguono ogni giorno fanno sì che molte “panzane” scivolino via e siano tacitamente accettate nel dibattito. Non serve essere esperti di sociologia dei media per sapere che, se a un certo punto tutti si convincono che le cose stiano in un certo modo, le coste stanno in quel modo. Pagella Politica ha raccolto le panzane più eclatanti del 2014 e le ha messe in una pagina, aprendo il voto ai lettori, per eleggere la più “bella” (anche la panzana ha una sua estetica) dell’anno. Dentro c’è un po’ di tutto, le “sparate” giungono da destra e da sinistra, e anche “oltre”, visto che non mancano nemmeno i deputati del M5S.
Tra i volti noti non poteva mancare Silvio Berlusconi, che si distingue per una frase sul presidente della Turchia Recep Tayyip Erdo?an. «Erdogan sta facendo passi indietro terribili – ha detto Berlusconi –, dal laicismo spinto all’islamismo. È stato fatto un editto gravissimo: le ragazze possono andare all’università solo con il velo e non possono truccarsi». In realtà, come spiega il sito, le cose stanno diversamente. Il Paese ha attraversato un’ondata “laicista” con Mustafa Kemal Atatürk, ma il divieto del velo è arrivato solo nel 1981. La questione è rimasta controversa ma la legge (non l’editto) approvata il 27 settembre si limita a rimuovere il divieto di portare il velo a scuola a partire dalla quinta elementare. Che è ben diverso dall’imporlo. Ogni popolo ha le sue culture, e le famiglie più legate ai precetti dell’islam sono così libere di indossare o meno il velo, senza che nessuno lo vieti o lo imponga. Insomma, Erdo?an non è certamente un personaggio cristallino, ma in questo caso non ha le colpe che gli si imputano.
Torniamo a casa nostra, perché il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel suo continuo fare dichiarazioni incoraggianti narrando un’Italia “che ce la fa” nonostante tutto, ha detto (qui al minuto 13’15”) che «Oggi c’è un’Italia il cui Pil cresce più della Germania ed è l’Italia del Nord, segnatamente del Nord-Est. Noi in quelle Regioni andiamo meglio della Germania, andiamo meglio delle migliori regioni della Germania». La redazione di Pagella Politica prova a confrontare le dichiarazioni di Renzi con uno studio condotto da Svimez sulla crescita del pil nelle diverse macro regioni italiane. Si scopre che il Nord-Est, nel 2013, ha visto un calo del pil del 2,1 per cento. Difficile quindi sostenere che l’economia stia crescendo. Peraltro ha fatto meglio il Nord-Ovest, anch’esso in calo ma dell’1,2 per cento. La Germania ha visto invece una (seppur minima) crescita un po’ in tutti i suoi Länder, dunque il confronto con le nostre regioni non regge proprio, purtroppo. Le stime sugli ultimi mesi non sono di conforto alla tesi di Renzi, visto che si parla di un + 0,2 per cento per il Nord-Est e di un + 1,3 per cento per la Germania.
Per non fare torto a nessuno, citiamo anche un caso del M5S. Alessandro Di Battista, nel corso della manifestazione “Italia5Stelle”, che si è tenuta in ottobre al Circo Massimo di Roma, ha fatto una dichiarazione su un Paese africano: «Nigeria, vai su Wikipedia: 60 per cento del territorio è in mano ai fondamentalisti islamici di Boko Haram, la restante parte Ebola». Il gruppo di estremisti (seppure in espansione) occupa in realtà una minuscola area nel Nord-Est del Paese, mentre di ebola si sono riscontrati in tutto 20 casi e 8 decessi (l’ultimo a ottobre), e il focolaio risulta ormai spento.
Insomma, “divertitevi” a votare, sapendo però che le panzane hanno un effetto sulle nostre vite e sulle nostre scelte. Meglio dunque non riderci troppo su, ma approfittarne per informarsi e capire meglio con chi abbiamo a che fare.