La stragrande maggioranza dei treni è già in ritardo alla partenza. I costi economici sono altissimi e non riguardano solo i rimborsi dovuti ai passeggeri. È una questione che influisce sulle scelte quotidiane, la gestione del tempo e la qualità della vita. Ne scrive Lavoce.info.

La vita è piena di incertezze. E di scelte che coinvolgono gradi diversi di probabilità di errore. Per questo motivo, alcuni strumenti scandiscono il nostro tempo per permetterci di pianificare una decisione. Pensiamo al calendario, che divide l’anno in stagioni (ormai non sempre prevedibili, ma ufficialmente riconosciute). Oppure alle scadenze del mutuo, alle date delle lezioni scolastiche. Tra questi strumenti, anche gli orari dei treni dovrebbero essere un punto fermo, un riferimento che aiuta le persone a organizzare la propria vita senza il continuo bisogno di elaborazioni mentali complesse.

L’orario del treno, in teoria, è fatto per facilitare la vita, per evitare che il nostro cervello debba continuamente ricalcolare i tempi di spostamento e riprogrammare gli impegni. Seguendo la teoria del doppio sistema di pensiero di Daniel Kahneman, il sistema 2, quello più razionale ma energivoro, non dovrebbe essere chiamato in causa ogni volta che dobbiamo prendere un treno. L’orario ufficiale dovrebbe rappresentare l’emblema della razionalità e della prevedibilità. Ma è davvero così?

Abbiamo analizzato i dati per scoprirlo. Attraverso uno scraping degli orari dei treni circolanti in Italia dall’11 giugno al 26 luglio 2024, abbiamo raccolto informazioni su decine di migliaia di treni, suddivisi per categoria: Frecciarossa, Italo, EuroCity, regionali, interregionali e Intercity. Il dataset contiene una variabile cruciale: la partenza teorica, ossia quella prevista nell’orario ufficiale. Ma non solo. Il sistema registra anche la partenza effettiva, consentendoci di calcolare il ritardo reale accumulato prima ancora che il treno lasci la stazione.

Continua a leggere su Lavoce.info

(Foto di Chad Greiter su Unsplash)

Col sangue si fanno un sacco di cose

Le trasfusioni di sangue intero sono solo una piccola parte di ciò che si può fare con i globuli rossi, le piastrine, il plasma e gli altri emocomponenti. Ma tutto dipende dalla loro disponibilità, e c’è un solo modo per garantirla.

Si comincia da qui