L’astronave Maciste Dischi atterra al Circolone di Legnano (via san Bernardino 12) venerdì 10 aprile alle 22 per il suo festival musicale itinerante dal titolo molto cinematografico: “Maciste contro tutti” (ingresso 5 euro). A rappresentare l’etichetta discografica la band guidata dal cantautore Sammy Osman, che presenta il suo primo album, “Gerico”. Apriranno la serata due realtà lombarde di grande qualità: l’esordio assoluto del nuovo progetto “G.N.O. Grandi Navi Ovali”, che presenta l’Ep “Micidiale”, e «il gruppo più britpop mai sentito in Lombardia», come scrivono gli stessi organizzatori, i Sundae. La serata si inserisce nella sempre ottima proposta della rassegna “Friday on my mind”, che caratterizza i venerdì dello storico Circolone.
Sammy Osman, cantautore di origine italo-somala, da sempre frequentatore del Circolone e poi girovago del mondo, presenta il suo nuovo, bellissimo disco “Gerico”. Un mix tra cantautorato, jazz, suoni raffinati e suadenti. Ad accompagnarlo la sua fedelissima band, composta da Riccardo Morandini alla chitarra elettrica, Antonello Sabatini al contrabbasso, Carla Marulo alle percussioni e alla voce, Federico Caruso al clarinetto e, in aggiunta alla formazione standard, la batteria di Giovanni Falvo. Una band che complessivamente racchiude sei regioni italiane, dal Friuli alla Sicilia, passando per Lombardia, Toscana, Abruzzo e Campania. La dispersività geografica è solo apparente, perché a unire i sei musicisti ci ha pensato la città di Bologna, che ormai da qualche anno (per alcuni molti anni) li ha accolti e fatti incontrare.
Il release party del disco avviene al Circolone, locale in cui nel 2008 si conobbero Sammy Osman e Federico Caruso, concittadini da sempre ma i cui destini non si erano mai incrociati fino a quel momento. Da allora, la strada per arrivare a questo esordio è stata tortuosa e discontinua. Fino a un anno fa, quando si è formato il quartetto che ha collaborato con Sammy per portare le sue canzoni dall’idea originaria a quella arrangiata e definitiva. Un passaggio fondamentale in questo percorso è stato l’incontro con l’etichetta Maciste Dischi, di Milano, e in particolare col produttore e musicista Antonio “Gno” Sarubbi. La giovane realtà discografica ha deciso di dare fiducia al progetto e mettere il nome di Sammy Osman nel proprio roster, che per stessa ammissione dell’etichetta non punta alla quantità (al momento le band sotto contratto sono otto) o all’uniformità stilistica, bensì alla qualità del prodotto. Un’idea che si può “toccare con mano” tenendo tra le dita i dischi incisi dall’etichetta, curati nel minimo dettaglio, a partire dalla registrazione ed editing delle tracce (affidate ai professionisti Ettore “Ette” Gilardoni e Roberto Gramegna), fino ad arrivare al “ciddì” vero e proprio, il cui artwork è spesso affidato (per “Gerico” è stato così) alle talentuose matite di Mattia Iacono, illustratore romano.
Il perché del titolo dell’album è spiegato direttamente dalle parole di Sammy Osman: «Perché Gerico? Da tempo cercavo di dare un nome al disco. Ebbi la visione del titolo nel settembre dell’anno scorso, mentre correvo giù dalla Madonna di San Luca, alla fine del mio largo giro di allenamento per i colli intorno a Bologna. Mentre con le narici aspiravo avidamente un secco vento di meridione, e attaccavo la strada in discesa come se dovessi vincere la medaglia olimpica, nella mia mente vidi gente accampata intorno alle mura di Gerico. Ecco le tribù raccolte intorno ai fuochi, sotto al vasto cielo della notte. Tutta la pianura intorno è rischiarata da una grande luna. Fu quando l’angelo parlò a Giosuè: “Venite a Gerico, cadranno i muri, al suon di cimbali, trombe e tamburi”. Suonare sì, ma che cosa? Quale melodia, su quale scala? Ecco il momento dionisiaco di Gerico. La ricerca della melodia che diroccherà le mura, la fiducia nel potere della musica, la convinzione folle che al suono delle trombe qualcosa cambierà. A questo punto entra in gioco il vino. Lo spirito della musica si è impossessato dell’accampamento, tutti cantano, tutti suonano, per giorni, per mesi o forse per anni. Non lo sappiamo. Si ripassa tutto il repertorio antico, da Abramo ai moderni. Poi arriva il momento sperimentale. Si può fare, dice Giosuè».
Altro pezzo forte della serata è un ritorno sul palco del Circolone e in contemporanea un esordio: Antonio “Gno” Sarubbi, da sempre attivo nel territorio in ambito musicale, dopo le esperienze con la Rosa Alchemica e Galleria Margò, torna per presentare il nuovo progetto “G.N.O. Grandi Navi Ovali” e presentare il suo primo Ep, “Micidiale”. Elettropop indie di altà qualità. Infine i bravissimi e giovanissimi Sundae, che tornano al Circolone come è tornata la primavera.