Con l’avanzare dell’età, un po’ tutti abbiamo la percezione che le persone siano diventate un po’ meno gentili e rispettose, che si siano superati certi limiti, in breve che le nostre società stiano affrontando un inesorabile declino morale. O se non lo pensiamo, è probabile che l’abbiamo sentito dire più di una volta.
Uno psicologo e ricercatore, Adam Mastroianni, non è mai stato convinto di questa cosa, e così ci ha fatto una tesi di dottorato. Come racconta Nature, che nei giorni scorsi ha pubblicato i risultati della ricerca, Mastroianni e un suo collaboratore, Daniel Gilbert, hanno analizzato decenni di sondaggi e altre basi di dati, scoprendo che le persone di tutto il mondo hanno percepito un generale declino morale almeno negli ultimi 70 anni. I dati mostrano però che la valutazione degli individui sulla moralità dei loro contemporanei è rimasta sostanzialmente invariata durante questo periodo. In pratica la percezione del declino è sempre rivolta a un passato idealizzato, mentre non vale per i coetanei. I due studiosi hanno quindi concluso che la percezione del declino morale è probabilmente un’illusione.
Per esaminare l’idea che la moralità sia in declino, Mastroianni e Gilbert hanno analizzato i sondaggi statunitensi sui valori morali realizzati tra il 1949 e il 2019. In risposta a circa l’84% delle domande del sondaggio, la maggior parte dei partecipanti ha dichiarato che la moralità è diminuita nel corso degli anni. Risultati simili sono stati riscontrati in indagini condotte in altri 59 Paesi.
Gli autori, spiega Nature, hanno anche realizzato una propria serie di sondaggi nel 2020, in cui i partecipanti (statunitensi) hanno affermato che le persone sono meno “gentili, oneste, simpatiche e buone” rispetto al passato, ad esempio all’anno di nascita del partecipante. La percezione del declino morale è stata condivisa da persone di diversi orientamenti politici, etnie, generi, età e livelli di istruzione.
I ricercatori hanno esaminato anche sondaggi che chiedevano alle persone di riferire sullo stato attuale della propria moralità e di quella dei loro contemporanei. Gli autori hanno scelto sondaggi somministrati almeno due volte, con un intervallo minimo di dieci anni, in modo da poter confrontare le risposte nel tempo.
Se la moralità fosse effettivamente diminuita nel tempo, ci si aspetterebbe che le persone valutassero i propri coetanei in modo più negativo rispetto a coloro che avevano partecipato allo stesso sondaggio in precedenza. I dati hanno invece rivelato che le valutazioni dei partecipanti sulla moralità dei loro contemporanei non sono cambiate nel tempo. Per Mastroianni, questo significa che la percezione del declino morale è errata, o almeno che «è molto difficile trovare prove che questo declino morale sia avvenuto».
Allora perché le persone pensano che ci sia questo decadimento? Gli autori ipotizzano che la cosa abbia a che fare con fattori come la memoria distorta; i ricordi negativi tendono a svanire più velocemente di quelli positivi.
Secondo Mastroianni, l’illusione del declino morale potrebbe avere importanti conseguenze sociali e politiche. Ad esempio, un sondaggio del 2015 citato nel suo articolo ha rilevato che il 76% delle persone negli Stati Uniti pensa che «affrontare il declino morale del Paese dovrebbe essere un’alta priorità per il loro governo», un’opinione che potrebbe influenzare le prossime scelte di voto.
(Foto di Andre Hunter su Unsplash)
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