Un’iniziativa di Banca Popolare Etica e Fondazione culturale Responsabilità promuove la trasparenza nella finanza. È on line da qualche giorno il sito www.nonconimieisoldi.org, che insegna l’uso responsabile del denaro contro la speculazione. «”Non con i miei soldi” -si legge in una nota- è un movimento che nasce dall’urgenza di far sapere alle persone che anche con la semplice apertura di un conto corrente o con la sottoscrizione di un fondo pensione si è attori del sistema finanziario e che chiedendoci come vengono impiegati i nostri risparmi possiamo essere protagonisti di un cambiamento che ci faccia superare anche l’attuale crisi. Non farlo rischia di alimentare il grande casinò della finanza internazionale. La speculazione finanziaria sta affossando l’economia reale e l’occupazione, danneggia l’ambiente e spesso viola i diritti umani. È necessaria una presa di coscienza dal basso per fare in modo che la crisi crei i presupposti per un futuro differente, in cui la finanza sia al servizio dell’economia reale, magari premiando le imprese pulite e socialmente responsabili».

La campagna “Non con i miei soldi” cerca di rendere semplici quei concetti alla base della finanza che spesso sono presentati in maniera complicata, proprio per non farci capire cosa sta succedendo, come funziona e chi guadagna dal mercato della finanza speculativa. «Ci hanno detto che la crisi è arrivata come fosse una tempesta tropicale, un anticiclone delle Azzorre -si legge sul sito-. Da dove, perché, chi l’ha provocata? Nessuno. Perché è arrivata? Il caso, il ciclo economico. Da dove è arrivata? È comparsa dal nulla. E ci ripetono ogni giorno che siccome c’è la crisi, dobbiamo fare sacrifici, assieme. Tagliare la spesa, si dice. Ma cos’è davvero questa spesa? È l’asilo di tuo figlio, è il treno che usi per andare al lavoro, è l’ospedale della tua città. Nessuno ci ha voluto dire che la speculazione prima e il salvataggio delle banche -poi- hanno spostato il debito dalle banche agli stati».

E la spiegazione prosegue, per capire da dove arriva il debito pubblico, e perché le soluzioni proposte dai governi per risolvere le crisi hanno in sé i germi delle crisi future. Nel “kit” informativo della campagna c’è una sintetica spiegazione del perché «Regolamentare la finanza, chiudere i paradisi fiscali, proibire la speculazione su cibo e materie prime, limitare i derivati» potrebbe tirarci fuori dal pantano: «Non ci sono difficoltà tecniche: è unicamente questione di volontà politica». La Banca punta a non sacrificare la trasparenza sull’altare del profitto, pubblicando l’identità dei soggetti destinatari delle quote. Investire significa finanziare aziende, che realizzano progetti, operando secondo principi determinati principi. Sapere chi sono e cosa fanno le entità che foraggiamo, in vista di un rendimento del capitale, può cambiare il flusso finanziario dei mercati verso principi, per l’appunto, etici.

”Non con i miei soldi” è anche un blog per divulgare informazioni a vantaggio delle persone sensibili e per chiedere azioni (anche piccole) per iniziare a cambiare le cose. «Il sito -si legge in un comunicato- ospita anche un casinò online (occhio però, non funziona con soldi veri, ndr): per rendere chiaro il concetto che noi tutti investiamo (scommettiamo?) spesso i nostri soldi sulla prospettiva di un guadagno rapido, senza conoscere le conseguenze delle nostre puntate. “Non con i miei soldi” è anche un network di eventi e iniziative in ogni città: da Nord a Sud Italia i soci di Banca Etica organizzano conferenze, dibattiti, spettacoli teatrali, momenti di informazione per far conoscere una finanza virtuosa a servizio del bene comune. Il calendario sarà in continuo aggiornamento sul sito».