Vi sarà capitato di leggere più volte nel corso degli anni, ma anche nei giorni scorsi, che l’italiano sia la quarta lingua più studiata al mondo. Ogni volta, un moto di orgoglio nazionale non può che fare breccia anche nei cuori dei più indomiti cosmopoliti. Purtroppo però non è vero: l’italiano non è la quarta lingua più studiata al mondo. Il sito Pagella Politica ha pubblicato un lungo e interessante articolo di debunking, nel quale si scopre che si tratta di un dato inventato, ottenuto probabilmente travisando vecchie ricerche.
La quarta lingua più studiata
Non sono solo i media a riportare, erroneamente, questo dato. Anche il Ministero degli esteri l’ha diffuso, sia per bocca del ministro Enzo Moavero Milanesi, sia nel rapporto “L’Italiano nel mondo che cambia – 2018”. Nella prefazione del documento si legge infatti che «L’italiano è la quarta lingua più studiata nel mondo; oltre due milioni di persone, all’estero, decidono ogni anno di apprenderlo per le motivazioni più varie». Nelle 28 pagine che seguono, però, non si trova traccia di alcun dato comparativo che lo confermi. Sembra insomma che il concetto sia assunto più come premessa che come dato. Anche la fonte citata dai giornali, cioè il catalogo Ethnologue, non può essere considerata valida. «Questo database non c’entra assolutamente niente con le lingue di studio – ha spiegato a Pagella Politica Roberta D’Alessandro, professoressa all’Istituto di linguistica di Utrecht, nei Paesi Bassi –. È un catalogo di per sé più o meno affidabile, che – basandosi su dati che vengono da censimenti, considerazioni geografiche, dichiarazioni di linguisti che inviano dossier, eccetera – dice chi parla l’italiano come seconda lingua, non chi lo studia. Usarlo come fonte è sbagliato, assurdo».
“Quarta lingua più studiata” è diverso da “più studiata come quarta lingua”
All’origine del malinteso, probabilmente, c’è uno studio del 2001 diretto dal celebre linguista Tullio De Mauro. Attraverso un questionario, si chiedeva agli istituti italiani di cultura sparsi per il mondo, alle ambasciate e ai consolati, di indicare quali altre lingue erano maggiormente insegnate al loro interno. «Fra le lingue straniere che vengono scelte per prime – si legge nel report –, al primo posto si colloca l’inglese (69,2 per cento), seguito dallo spagnolo (10,3 per cento), dal francese (7,7 per cento), dal tedesco (2,6 per cento) e da altre lingue. […] L’italiano non è mai, purtroppo, la lingua scelta come prima lingua straniera insegnata / appresa. Fra le lingue straniere che vengono scelte per seconde, al primo posto si colloca il francese (50 per cento), seguita dall’inglese (15 per cento), dallo spagnolo (10 per cento) e dall’italiano, al quarto posto con il 7,5 per cento, a pari posizione con il tedesco. Tra le terze lingue straniere, al primo posto sale il tedesco (40,9 per cento) e l’italiano va al secondo posto (25 per cento). Tra le quarte lingue scelte, l’italiano è al primo posto (63,9 per cento)». Ciò vuol dire che nel particolare campione considerato (già orientato a favore dell’italiano, non rappresentativo della popolazione dal punto di vista statistico), le persone che arrivavano a decidere di studiare una quarta lingua sceglievano in larga maggioranza l’italiano. Ben diverso rispetto a ciò che viene ripetuto. Una ricerca simile fatta dieci anni dopo ha dato risultati molto simili.
Le lingue straniere più studiate in Europa
I dati diffusi dal Ministero degli esteri, che comunque non contengono dati comparativi rispetto allo studio delle altre lingue (il che impedisce di fare classifiche), sono riferite alle sole istituzioni pubbliche. Per quanto riguarda le scuole private non ci sono dati ufficiali, quindi è praticamente impossibile avere il dato complessivo di quante persone studiano l’italiano o qualsiasi altra lingua nel mondo o in un dato paese al di fuori della rete delle scuole pubbliche.
Rispetto all’Europa, i dati che abbiamo a disposizione sono quelli di Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea. Come riporta Pagella Politica, «nel 2016 la lingua straniera più studiata nella scuola secondaria di primo grado degli Stati Ue era l’inglese, con una percentuale del 97,3 per cento. Al secondo posto, si colloca il francese, con il 33,8 per cento degli studenti, seguita dal tedesco (23,1 per cento). Al quarto posto c’è lo spagnolo (13,6 per cento), seguito dal russo (2,7 per cento) e dall’italiano (1,1 per cento). I dati non cambiano di molto se si considera la scuola secondaria di secondo grado. Il 94 per cento degli studenti studia l’inglese come lingua straniera, 22 per cento il francese, il 17 per cento il tedesco, il 16 per cento lo spagnolo, il 3 per cento il russo e nella stessa percentuale l’italiano».
(Foto di Slava Bowman su Unsplash)