
Il 5 per mille alle scuole, portato avanti in nome di una (falsa) autonomia per queste ultime, è un’iniziativa che vanifica i passi avanti fatti fin qui dai vari governi per incrementare le risorse e stabilizzare la norma. L’hanno scritto in un comunicato congiunto otto associazioni di volontariato. Su ZeroNegativo denunciavamo la pericolosità del provvedimento contenuto nel disegno di legge “Buona scuola” oltre un mese fa. Il governo guidato da Matteo Renzi finora si era distinto per una politica tutto sommato positiva riguardo al 5 per mille, portando avanti l’opera di stabilizzazione iniziata dall’esecutivo che l’ha preceduto e fissando il finanziamento per questo capitolo di spesa a 500 milioni di euro. Attualmente sono circa 50mila gli enti che hanno accesso al 5 per mille, e che quindi si spartiscono una torta che già così fatica a soddisfare tutte le preferenze espresse dai cittadini.
Aggiungendo un nuovo riquadro per le scuole nel modulo per la dichiarazione dei redditi, si passerebbe a circa 92mila enti, che dovrebbero competere per gli stessi 500 milioni di euro. È facile intuire che, di fronte a una pletora di questuanti, la torta in questione si farebbe ancora più piccola, dovendo sfamare molte più bocche. Oltre a un problema di spartizione delle risorse, ci si può aspettare un consistente cambiamento nella scelta del soggetto beneficiario da parte delle famiglie con bambini e ragazzi in età scolare. Per quanto si possa voler bene a un’associazione o soggetto pubblico, l’idea di destinare una piccola percentuale dell’imponibile Irpef al miglioramento delle condizioni di studio dei propri figli non lascerà indifferenti moltissimi genitori.
Si va a creare una competizione tra soggetti che già normalmente devono fare i conti con una congiuntura economica particolarmente difficile. È la solita “guerra tra poveri”, che porta all’antipatica condizione di dover prendere posizione (apparentemente) “contro” soggetti altrettanto meritevoli di aiuto. Sia chiaro che non ce l’abbiamo con le scuole. Anzi, queste ultime avrebbero bisogno di interventi reali e consistenti per evitare la decadenza (della qualità del servizio, ma anche degli intonaci). Ce la prendiamo con questo continuo creare confusione, mischiare le carte, dare con una mano ciò che con l’altra si toglie. Non è un esercizio nuovo nella politica italiana, in questo il governo Renzi non ha introdotto alcuna innovazione. La novità sarebbe stata smetterla con i giochetti, ma evidentemente non c’è l’intenzione. Peraltro, come fa notare il comunicato congiunto, ponendo comunque le scuole a competere con un gran numero di altri soggetti, si rischia di non offrire loro alcun contributo decisivo per sviluppare progetti e fare investimenti.
Si tolgono risorse importanti al non profit e alla ricerca per dare briciole poco utili a molti altri enti. «La presenza nello stesso contenitore 5 per mille di oltre 50mila enti di volontariato e di ricerca insieme a tutte le scuole pubbliche – si legge nel comunicato – finirà per non consentire all’istituto il pieno dispiegamento delle proprie potenzialità, né in favore degli enti del Terzo settore, della ricerca scientifica e della conservazione dei beni culturali e del paesaggio, né in favore di una scuola più efficiente. Un contrasto di interessi che non apporta beneficio a nessuna delle parti». «Le famiglie potrebbero poi decidere di donare il 5 per mille e di non donare più il cosiddetto “contributo scolastico volontario” – fa notare Adriana Bizzarri, responsabile scuola di Cittadinanzattiva –, provocando un danno per il futuro. Quest’ultimo ammonta a 390 milioni di euro. Si creerebbe un divario tra le scuole che hanno più contribuenti e contribuenti più abbienti”». L’unica nota positiva in questa proposta la evidenzia Carlo Mazzini: «L’unica buona notizia è che è previsto che il 10 per cento di quanto raccolto dalle scuole va a quelle scuole “poste in zone a basso reddito”». La segnaliamo anche noi per non fare quelli che vedono sempre tutto grigio, ma sinceramente ci sembra che in tutta questa situazione ci sia molto fumo.