È di nuovo novembre, e come ogni anno è il momento di storpiare il nome di questo mese e impegnarsi nella raccolta fondi e nella sensibilizzazione per la cura delle principali patologie maschili. La campagna si chiama Movember (da moustache più November), e da molti anni associa un paio di baffi alla ricerca scientifica. Movember è anche la community di chi partecipa alla campagna, formata dai Mo Bro e le Mo Sista (perdonateci gli anglismi). Il progetto nasce nel 2003 in Australia, e oltre alla nobile finalità di ricerca nasce con una sua personalità comunicativa molto efficace.

Chi aderisce alla campagna deve per prima cosa radersi completamente il volto all’inizio di novembre. Dopodiché continuerà a farlo con continuità, avendo cura di lasciare che sotto al naso cresca rigoglioso un bel paio di baffi. Questi ultimi attrarranno di certo l’attenzione delle altre persone, e così il Mo Bro potrà cogliere l’occasione per parlare di Movember, della ricerca sul cancro alla prostata e ai testicoli, e favorire una donazione diretta. Non ci dilunghiamo sul funzionamento della raccolta fondi perché l’abbiamo già illustrato varie volte, vi rimandiamo quindi agli articoli degli anni scorsi (qui il più recente). Concentriamoci sulle novità di quest’anno.

Per le Mo Sista, ovviamente escluse dalla possibilità di farsi crescere i baffi, è stata pensata la nuova sfida dal titolo Move. L’invito è a fare del movimento, un’attività fisica di qualunque tipo (fare tratti di strada a piedi anziché in auto, giocare una partita a ping-pong, andare in bicicletta), per almeno trenta minuti al giorno. Dopodiché il processo è lo stesso previsto per i baffi: si tiene traccia dei progressi e si condividono, si sfrutta l’occasione per diffondere il più possibile l’iniziativa e raccogliere fondi e nuovi partecipanti. Oltre allo sfruttamento ulteriore del gioco di parole (Movember – Move), l’idea nasce dal noto effetto positivo sulla salute (e sull’umore) dato dal modificare il proprio stile di vita facendo costantemente qualche tipo di attività fisica. Quest’ultimo è anche il nuovo ambito in cui si concentrerà da qui in poi la ricerca finanziata da Movember. «È stato dimostrato che l’attività fisica può essere la chiave per una vita più sana e felice – si legge nel documento che illustra il Piano di azione globale (Pag) di Movember –. La quarta iniziativa Pag finanzierà un trial clinico internazionale per determinare i benefici dell’attività fisica in uomini affetti da cancro della prostata in stadio avanzato e identificare un programma di allenamento ottimizzato per le loro esigenze».

La cura del cancro alla prostata resta l’obiettivo principale del progetto. È la seconda forma di cancro più diffusa tra gli uomini di tutto il mondo, e per la maggior parte (due terzi) è diffusa nelle regioni più sviluppate del pianeta. «Il cancro della prostata è la quinta causa di morte per cancro tra gli uomini: si stima che nel 2012 abbia causato 307mila decessi in tutto il mondo». I problemi nella cura di questa patologia sono principalmente due: da un lato il fatto che sia diagnosticata troppo tardi, il che consente alla malattia di diffondersi, dall’altro il fatto che spesso, seppure rilevata in tempo, conduce a cure che in oltre il 50 per cento dei casi si dimostrano eccessive, portando a un non necessario abbassamento della qualità della vita del soggetto, per gli effetti collaterali che esse sviluppano (tra cui disfunzioni erettili e incontinenza). «Una delle scelte possibili dopo la diagnosi iniziale è il monitoraggio attivo, o l’attesa vigile: il cancro viene monitorato con esami e biopsie, senza modificare lo stile di vita del paziente. La terza iniziativa Pag vuole creare una banca dati centralizzata dei pazienti oggetto di sorveglianza attiva, raccogliendo circa il 40 per cento dei dati attualmente disponibili. Lo scopo è uniformare l’identificazione e il monitoraggio degli uomini affetti da cancro della prostata a basso rischio in tutto il mondo e ridurre il numero di pazienti costretti a passare a una terapia attiva, nell’intento di migliorare la qualità della loro vita».

L’attività di rilevazione e monitoraggio è fondamentale per isolare la malattia e capire le modalità d’intervento. Ciò è al primo posto negli obiettivi del progetto: «La prima iniziativa Pag Biomarcatori interviene proprio su questo, esaminando diversi marcatori biologici contenuti in sangue, tessuti e urina per prevedere l’efficacia di esami basati su di essi. […] La seconda iniziativa Pag vuole andare oltre gli attuali limiti dell’imaging del cancro della prostata con tre trial clinici globali rivoluzionari». L’ultimo anello del piano d’azione, il quinto, si concentra sullo studio delle ricadute. Il tasso di successo nella cura del cancro alla prostata, così come quello ai testicoli, è alto, ma talvolta il problema si ripresenta a distanza di anni. «La quinta iniziativa Pag è un progetto di ricerca traslazionale sul cancro dei testicoli che indagherà le cause delle ricadute e individuerà le cure in grado di giovare ai pazienti».

Per approfondire la questione vi consigliamo di andare sul sito del progetto, che quest’anno ha una versione in italiano molto completa. Non esitate a registrarvi e a donare. Il premier britannico David Cameron ha elogiato il progetto in una seduta del Parlamento, di fronte ai baffi orgogliosamente sfoggiati da alcuni parlamentari, che all’improvviso gli sembravano dei «banditos». Perfino Cameron è apparso simpatico grazie a Movember, riuscirà il nostro presidente del Consiglio a non essere da meno?