La Danimarca sta provando alcune soluzioni piuttosto innovative per proteggere l’ambiente. La prima è per il momento limitata a Copenhagen, è rivolta principalmente ai turisti e prevede di dedicare un po’ del proprio tempo a una qualche attività votata all’ecologia in cambio di piccoli regali. L’altra è più ambiziosa e riguarda l’introduzione di una tassa sull’anidride carbonica prodotta dal settore agricolo.

Come spiega il Washington Post, a partire dal 15 luglio, a Copenhagen chi si impegnerà in un’attività sostenibile riceverà un regalo, come il noleggio gratuito di un kayak o un caffè e un pasticcino danese. La nuova iniziativa, CopenPay, è semplice: partecipando a un’attività ecologica si riceve un premio da parte delle aziende e istituzioni che partecipano al programma. L’iniziativa è aperta a visitatori e residenti.

Per esempio, è possibile raccogliere rifiuti di plastica e partecipare a un workshop offerto dalla Galleria Nazionale. Se si va in bicicletta o con i mezzi pubblici al Centro risorse di Amager, si possono ricevere 20 minuti extra di sci sulla CopenHill, una pista artificiale sul tetto della centrale elettrica (chi non scia può raggiungere la cima con l’ascensore gratuitamente). Facendo volontariato all’Oens Have, il più grande giardino urbano dell’Europa settentrionale, o al giardino storico del Museo Karen Blixen, si può godere rispettivamente di un pasto vegetariano o di un ingresso gratuito al museo.

Il programma durerà fino all’11 agosto e, se avrà successo, potrebbe tornare la prossima estate con più attività e per un periodo più lungo.

Venendo all’altra iniziativa, il governo danese introdurrà la prima tassa sulla CO2 per l’agricoltura in Europa, dopo un negoziato di cinque mesi con gruppi di agricoltori e ambientalisti.

Come spiega il sito di news Politico, a partire dal 2030 gli agricoltori dovranno pagare 16 euro per tonnellata metrica di anidride carbonica equivalente emessa, che saliranno 40 euro a partire dal 2035. Il governo metterà inoltre a disposizione 5,3 miliardi di euro per riforestare 250 mila ettari di terreno agricolo entro il 2045, per metterne a riposo 140 mila in pianura entro il 2030 e per acquistare alcune aziende agricole per ridurre le emissioni di azoto.

La Danimarca è un grande esportatore di carne di maiale e di prodotti lattiero-caseari e si prevede che l’agricoltura rappresenterà il 46% delle emissioni entro il 2030. Gli esperti ritengono che la tassa sulla CO2 ne ridurrà 1,8 milioni di tonnellate nel 2030, il primo anno di funzionamento, consentendo alla Danimarca di raggiungere l’obiettivo di tagliare il 70% delle emissioni totali entro quell’anno.

(Foto di Christian Möller su Unsplash)

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