Il numero di giovani chiusi nei centri di detenzione minorile (detti IPM, istituti penali per minorenni) è aumentato del 48% negli ultimi due anni, raggiungendo il numero senza precedenti di 569 al 15 settembre 2024. Questo aumento è particolarmente allarmante se si considera che il tasso di criminalità minorile non ha registrato un aumento corrispondente; infatti, il numero di minori denunciati o arrestati per reati è diminuito del 4,15% nel 2023.

Sono alcune delle informazioni contenute nell’ultimo rapporto di Antigone sullo stato della detenzione minorile in Italia. Il rapporto attribuisce questa impennata della popolazione degli IPM a diversi fattori, tra cui il cosiddetto “Decreto Caivano”, che ha facilitato il trasferimento dei giovani che hanno commesso i loro crimini da minorenni nelle carceri degli adulti. Questa politica, sebbene volta a risolvere il problema del sovraffollamento negli IPM, interrompe il processo di riabilitazione e ostacola il reinserimento sociale.

Il rapporto evidenzia anche un aumento dell’uso della detenzione preventiva per i minori, notando che il 65,7% dei giovani negli IPM non ha ricevuto una sentenza definitiva. L’aumento della custodia cautelare è particolarmente pronunciato nell’ultimo anno: il numero di giovani entrati negli IPM con questa misura è passato da 605 tra gennaio e settembre 2023 a 712 nello stesso periodo del 2024.

Il sovraffollamento è diventato un problema pervasivo negli IPM, con 12 strutture su 17 che superano la loro capacità massima. Il più sovraffollato è l’IPM di Treviso, che opera al 183,3% della capacità, seguito dal Beccaria di Milano con il 145,9%. Il sovraffollamento ha portato a condizioni di vita disastrose in alcune strutture, tra cui l’uso di lettini da campeggio e persino materassi sul pavimento.

In diversi IPM sono peggiorate le condizioni di vita, con casi di luci rotte, mancanza di frigoriferi e infrastrutture danneggiate. Tutto ciò, unito al crescente ricorso agli psicofarmaci per gestire il comportamento dei giovani, contribuisce a creare un clima di tensione e disperazione.

Il rapporto di Antigone sottolinea i crescenti livelli di disagio tra i giovani detenuti, come evidenziato da un aumento significativo dell’uso di psicofarmaci, in particolare antipsicotici. I dati di cinque IPM hanno rivelato un aumento medio del 30% della spesa per antipsicotici per persona tra il 2021 e il 2022, una cifra notevolmente superiore all’aumento dell’1% osservato nelle carceri per adulti nello stesso periodo. Questa tendenza, unita al documentato aumento dei problemi di salute mentale tra i minori in Italia, suggerisce una crescente crisi della salute mentale tra i giovani detenuti.

Sono frequenti i trasferimenti di minori stranieri non accompagnati tra gli IPM, spesso per far fronte al sovraffollamento o per gestire situazioni difficili. Questa pratica interrompe i pochi legami sociali che questi giovani vulnerabili riescono a stabilire, isolandoli ulteriormente e ostacolando la loro integrazione nella società italiana.

Il rapporto si conclude con lo studio del caso dell’IPM Beccaria di Milano, un tempo considerato un modello di detenzione minorile, ma oggi un esempio lampante delle carenze del sistema. La struttura del Beccaria ha dovuto affrontare numerose sfide, tra cui un elevato afflusso di detenuti, ristrutturazioni prolungate, frequenti cambi di direzione e accuse di abusi da parte del personale carcerario. Questi fattori, insieme ai cambiamenti demografici dei detenuti, in particolare il crescente numero di minori stranieri non accompagnati, hanno contribuito a far crollare la fiducia e a spostare l’attenzione verso un ambiente più repressivo.

Il rapporto di Antigone è un appello all’azione, che sollecita le autorità italiane ad affrontare le questioni sistemiche che affliggono i centri di detenzione minorile. È urgente che si ritorni ai principi riabilitativi ed educativi che hanno reso il sistema di giustizia minorile italiano un modello per l’Europa e una maggiore attenzione ai bisogni di salute mentale dei giovani detenuti.

(Foto di Milad Fakurian su Unsplash)

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