La violenza digitale e online è al centro della proposta di direttiva presentata alla Commissione europea da Parlamento e Consiglio europeo, con l’obiettivo di adeguare la normativa ai cambiamenti portati dalle nuove tecnologie negli ultimi dieci anni. L’analisi di InGenere.
Da un’indagine condotta nel 2020 dalla World Wide Web Foundation è emerso che una giovane donna su due ha subito qualche forma di violenza online. L’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione ha comportato la diffusione di molti tipi di violenza online contro donne e ragazze. Contro questa nuova forma di violenza l’azione dei singoli stati risulta insufficiente ed è proprio per la dimensione intrinsecamente transnazionale che la lotta contro questo tipo di abusi è centrale nella proposta di Direttiva del Parlamento e del Consiglio europeo sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica.
Come sottolineato nel report dello European network of legal experts in gender equality and non-discrimination, le legislazioni nazionali rispetto alla violenza online risultano lacunose e rendono necessaria un’azione a livello europeo. Il riferimento a queste forme di violenza manca nella Convenzione del Consiglio d’Europa del 2014 sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul), mentre invece esse rientrano a pieno nelle competenze dell’Ue in quanto la “criminalità informatica” figura nell’elenco dei crimini, unitamente ad altri, quali la tratta di esseri umani e lo sfruttamento sessuale di donne e minori, rispetto a cui l’Ue può stabilire, mediante direttive, norme minime relativamente alla definizione del reato e alle sanzioni (art. 83.1 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, TfUe).
La proposta di direttiva presentata dalla Commissione fa seguito agli impegni programmati nella Strategia europea per la parità di genere 2020-2025 e nel piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali. Avvalendosi delle basi giuridiche esistenti nel Trattato di funzionamento dell’Unione europea (art. 82.2 e il citato art.83.1 dello stesso), essa mira a integrare l’acquis dell’Ue e le legislazioni nazionali e a realizzare pienamente, tramite una direttiva vincolante per gli stati membri, gli obiettivi della Convenzione di Istanbul nei settori di competenza dell’Ue.
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(Foto di The Average Tech Guy su Unsplash)
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