Secondo una nuova ricerca, la pratica della mindfulness (un insieme di tecniche di meditazione) in alcuni casi può essere efficace quanto i farmaci per alleviare l’ansia.

Come spiega il Washington Post, lo studio pubblicato su JAMA Psychiatry ha dimostrato che le persone che hanno seguito un programma di otto settimane basato sulla mindfulness hanno registrato una diminuzione dell’ansia pari a quella delle persone a cui era stato prescritto l’escitalopram, un farmaco ansiolitico commercializzato in Italia come Cipralex o Entact.

L’esperimento ha coinvolto 208 partecipanti, a cui è stato richiesto di valutare il proprio livello di ansia usando una scala crescente da uno (assenza di ansia) a sette (ansia estrema). Sia nel gruppo trattato con farmaci che in quello che ha sperimentato la mindfulness, il punteggio medio dopo il trattamento è sceso da un livello moderato a un livello lieve di ansia.

Entrambi i gruppi sono partiti da punteggi simili (4,44 nel gruppo mindfulness e 4,51 nel gruppo farmaci). Alla fine dell’osservazione, i punteggi in entrambi i gruppi erano scesi a una media di 3,09, il che ha dimostrato che i trattamenti sono stati ugualmente efficaci.

Le pratiche di mindfulness, come gli esercizi di respirazione, sono utilizzate da tempo per trattare l’ansia, ma questo è il primo studio che ne dimostra l’efficacia rispetto ai trattamenti farmacologici contro l’ansia.

Secondo gli autori dello studio, sentiti dal Post, i risultati aiutano a sostenere l’uso della mindfulness come intervento utile al posto (o a integrazione) dei farmaci per alcune persone, per esempio quelle che non si sentono a proprio agio nel consultare uno psichiatra o che vivono effetti collaterali negativi dovuti ai farmaci.

Le attività di mindfulness usate nello studio comprendevano, tra gli altri, esercizi di ascolto del respiro, che prevedono di prestare attenzione al respiro mentre si osservano i pensieri andare e venire. Non si tratta di cercare di modificare il respiro, spiega il Post, ma di concentrarsi su di esso come un modo per trovare radicamento nel caso sopraggiungano pensieri ansiogeni.

I partecipanti hanno anche eseguito esercizi come il body scan, che comporta porre l’attenzione sulle diverse parti del corpo, e il movimento consapevole, che prevede lo stiramento del corpo in diverse posizioni e l’osservazione della sensazione di ogni movimento.

Come praticare la mindfulness per ridurre l’ansia

Più si pratica la mindfulness, più se ne trarrà beneficio, spiegano gli esperti, ma anche alcuni brevi esercizi un paio di volte alla settimana possono ridurre l’ansia. Il suggerimento è di iniziare con un semplice esercizio di respirazione di due minuti alcune volte alla settimana.

All’inizio praticare la mindfulness può risultare sgradevole, perché non siamo abituati a gestire le nostre emozioni o i nostri pensieri ansiosi. Il segreto, proprio come per l’esercizio fisico, è la costanza.

Gli esperti sentiti dal Post raccomandano a chi, nel corso di terapie farmacologiche, fosse interessato a provare gli esercizi di mindfulness, di non smettere di assumere i farmaci prescritti senza prima avere consultato il medico o lo psichiatra che li ha in cura, e comunque di non iniziare a praticare mindfulness da soli, ma con un operatore certificato.

(Foto Fineas Gavre di Unsplash)

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