Era il 14 giugno 2004 quando veniva istituita la Giornata mondiale del donatore di sangue. A vent’anni da quel giorno (ma molti di più dalla nascita di Avis), l’appello resta sempre a donare sangue e donare plasma, per lasciare, nel messaggio scelto da Avis nazionale, “che la solidarietà entri in circolo”.
Di sangue c’è bisogno sempre e ovunque. Ne hanno bisogno, per esempio, le donne con complicazioni durante la gravidanza e il parto, i bambini con anemia grave, spesso causata da malaria o malnutrizione, le vittime di incidenti e i pazienti chirurgici e oncologici.
La donazione di sangue periodica è necessaria per garantire che il sangue sia sempre disponibile quando e dove serve. Come ha commentato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in occasione della conferenza stampa di presentazione della nuova campagna per la Giornata: “Dopo gli ottimi risultati dello scorso anno, nel 2023 sono aumentate le donazioni anche tra i giovani, nessuna regione ha registrato carenza di sangue durante l’estate ed è cresciuta anche la raccolta di plasma. Sono dati che dimostrano l’importanza e la buona riuscita di campagne come questa. Donare il sangue è un gesto semplice, ma con un impatto fortissimo e continuiamo a incoraggiare i giovani perché c’è bisogno di un ricambio generazionale dei donatori”.
A questa compiaciuta constatazione si contrappongono i toni netti con cui il Centro Nazionale Sangue, meno di due mesi fa, denunciava come l’Italia sia ancora lontana dall’autosufficienza nella raccolta di plasma: “Secondo i dati ancora preliminari […], per quanto riguarda le immunoglobuline, prodotto driver del mercato dei medicinali plasmaderivati, l’Italia nel 2023 ha raggiunto un livello di autosufficienza pari al 62%, inferiore di due punti percentuali all’anno precedente, quando la quota di autosufficienza era pari al 64. L’aspetto paradossale è rappresentato dai dati della raccolta del 2023 che, con i suoi 880 mila chili di plasma, frutto delle generose donazioni di circa 1,5 milioni di donatori, ha raggiunto i livelli più alti di sempre per l’Italia.
Ad allontanare il nostro Paese dal traguardo strategico dell’autonomia in materia di plasmaderivati è stato un aumento deciso della domanda di immunoglobuline, passata da circa 104 grammi ogni mille abitanti nel 2022 a 108 nel 2023. Il dato preliminare è in parte mitigato dall’aumento del livello di autosufficienza in materia di albumina, altro driver del mercato, che è passato dal 72% nel 2022 al 78% nel 2023, grazie anche a un calo della domanda”.
In sintesi: “l’Italia, che è autosufficiente per quel che riguarda la raccolta di globuli rossi, deve quindi ricorrere al mercato internazionale per sopperire alla domanda di plasmaderivati ed integrare i medicinali, usati anche in terapia salvavita, prodotti a partire dal plasma raccolto a partire da donazioni volontarie, anonime e non remunerate”.
Ma non vorremmo schiacciare il nostro pensiero solo sull’Italia, visto che oggi si celebrano i donatori e le donatrici di tutto il mondo. Uscendo dal nostro continente bisogna tenere conto che molte cose che diamo per scontate, altrove non lo sono. Mentre la necessità di sangue è universale, l’accesso al sangue non lo è. La carenza è particolarmente grave nei paesi a basso e medio reddito.
Secondo dati dell’OMS, dei 118,5 milioni di donazioni di sangue raccolte a livello globale, il 40% è raccolto nei Paesi ad alto reddito, dove vive il 16% della popolazione mondiale.
Il tasso di donazione di sangue intero è un utile indicatore della disponibilità generale di sangue in un Paese. Il tasso mediano di donazione di sangue nei Paesi ad alto reddito è di 31,5 donazioni ogni mille persone. Questo scende a 16,4 donazioni ogni mille persone nei Paesi a reddito medio-alto, 6,6 nei Paesi a reddito medio-basso e 5 donazioni nei Paesi a basso reddito.
Ricordati di farlo
Lo sai che puoi destinare il 5 per mille dell’IRPEF all’Avis di Legnano? Basta inserire il nostro codice fiscale al momento della dichiarazione. Useremo i proventi per fare ancora meglio ciò che facciamo da sempre.