Il sangue ha sempre attratto la curiosità dell’essere umano. Religiosi, alchimisti e studiosi di ogni tipo hanno elaborato storie, teorie e condotto esperimenti nel corso dei secoli, nel tentativo di assegnare al sangue significati simbolici e di intuirne “poteri” e proprietà. Un bell’articolo di Jerome Groopman per il New Yorker ripercorre, attraverso alcuni libri usciti negli ultimi anni, la storia del sangue all’interno delle narrazioni e conoscenze umane. Tutta la prima parte del pezzo si sofferma sul simbolismo e sulle credenze legate al sangue. Sorvoliamo sulla lunga disputa tra la dottrina ebraica e quella cristiana in merito, che tra l’altro ha portato alla nascita di invenzioni e calunnie nei confronti della prima che hanno contribuito al formarsi del sentimento antisemita già durante il medioevo.
Tuttora persistono in alcune culture credenze legate alla perdita di sangue, e in particolare al periodo mestruale femminile, che influenzano la socialità delle donne. In alcune comunità remote dell’India, la donna viene isolata dal resto della famiglia durante le mestruazioni, e ci si avvicina a lei, con molte precauzioni, solo per darle da mangiare del riso bianco bollito. Poteri letali sono attribuiti al sangue delle donne fin dall’antichità. Questi vanno dalla capacità di imputridire la carne, a quella di interrompere la germogliazione dei semi, far seccare le piante, far cadere la frutta dagli alberi. Ma una donna durante il ciclo mestruale poteva essere usata anche come “pesticida naturale”, secondo Plinio il Giovane. Bastava che attraversasse nuda un campo di grano per far sì che ogni tipo di parassita cadesse dalle spighe. La rassegna di Groopman indugia a lungo su altri esempi del genere, e su storie e aneddoti più o meno verificati. Noi preferiamo soffermarci sulla seconda parte, quella in cui si cominciano a formare delle conoscenze scientifiche sul sangue, che sono alla base di ciò che sappiamo oggi, nonché dell’esistenza di un’associazione come Avis che fa del sangue “il dono più prezioso”.
Nel 1628, il fisico inglese William Harvey intuisce che il sangue circola dal lato sinistro del cuore attraverso le arterie e ritorna al lato destro attraverso le vene. Viene così smentita la teoria di Galeno di Pergamo, secondo cui il sangue era prodotto dal cibo e veniva assorbito dai tessuti del corpo. Nel 1666 alla Royal Society di Londra, e l’anno dopo in Francia, furono fatti alcuni esperimenti sulle trasfusioni, con esiti piuttosto tragici vista la totale ignoranza sui gruppi sanguigni. Tali risultati indussero la Royal Society, il Parlamento francese e la Chiesa cattolica a sospendere le trasfusioni negli esseri umani.
Si dovette attendere il 1900 affinché tale pratica rientrasse nell’ortodossia della medicina, quando Karl Landsteiner, fisico dell’Università di Vienna, fece i primi test che portarono alla scoperta dei gruppi sanguigni. Ci arrivò analizzando il siero, una componente liquida del sangue, di sei persone (se stesso e cinque suoi collaboratori), e osservando che il siero di alcuni donatori portava i globuli rossi a raggrupparsi. Nel corso degli anni successivi, i suoi studi portarono a isolare i gruppi sanguigni come li conosciamo oggi: A, B, AB e 0. Landsteiner scoprì anche quali trasfusioni erano sicure e quali no: il gruppo AB può ricevere da tutti gli altri, mentre il gruppo 0 è il donatore universale. Il sangue diventava ufficialmente un farmaco.
Un altro passo fondamentale fu fatto nel 1914, quando si scoprì che il citrato di sodio impediva al sangue di coagularsi, permettendo così di prelevarlo da un donatore e conservarlo in attesa che ce ne fosse bisogno. Nel 1937, Landsteiner e Alexander Wiener identificarono il fattore Rh, che spiegò alcune ulteriori incompatibilità.
In anni recenti è tornata di moda anche l’alchimia. Proliferano infatti le società che permettono di fare un ricambio completo di sangue, trasfondendo nel paziente sangue “giovane”. La promessa è più o meno quella dell’eterna giovinezza, nonché la cura di numerose malattie, ma la faccenda è molto controversa e gli studi in merito non hanno confermato questa teoria. Oggi, con la tecnologia del DNA ricombinante, è possibile analizzare il sangue da un punto di vista molecolare, per identificare e modificare alcuni geni responsabili di varie patologie. La storia più interessante sul sangue, dunque, è forse quella che dev’essere ancora scritta.
(Foto di LuAnn Hunt su Unsplash)