Una recente e approfondita analisi sull’alcol ha dimostrato che bere quantità moderate di alcol ogni giorno non fornisce alcuna protezione dalle malattie cardiache, né contribuisce ad allungare la vita, contrariamente a quanto si pensava in passato. È un tema su cui torniamo spesso, e sul quale spesso si è espressa anche la politica, con affermazioni contrarie a qualunque seria conclusione scientifica.

Questa revisione sistematica (qui avevamo spiegato che cos’è), una delle più grandi mai effettuate e che ha preso in considerazione le abitudini di consumo di quasi 5 milioni di persone, smentisce la convinzione comune che il consumo moderato di vino o altre bevande alcoliche possa fare bene alla salute.

Il nuovo studio ha inoltre evidenziato che bere quantità relativamente basse di alcol (25 grammi al giorno per le donne e 45 grammi o più al giorno per gli uomini) è già sufficiente per aumentare il rischio di morte.

«Questo studio infrange la speranza di molti che l’uso moderato di alcol sia salutare», ha dichiarato al Washington Post Robert DuPont, psichiatra ed esperto di abuso di sostanze. «In altre parole, si potrebbe affermare che bere meno equivale a vivere più a lungo».

La convinzione che il consumo moderato giornaliero di alcol faccia bene risale agli anni ’80, quando i ricercatori identificarono il cosiddetto “paradosso francese”, ossia l’idea che il basso tasso di malattie cardiovascolari tra gli uomini in Francia fosse associato al consumo giornaliero di vino. Anche se analisi successive hanno evidenziato difetti nella ricerca, la convinzione che il consumo moderato di vino possa migliorare la salute è stata largamente accettata. Bisogna anche considerare che gran parte della ricerca sugli effetti dell’alcol sulla salute è stata finanziata dall’industria dell’alcol. In un recente rapporto, spiega il Post, è stato rilevato che ben 13.500 studi sono stati pagati direttamente o indirettamente da aziende del settore.

Uno studio recente ha rilevato che le stime precedenti sui benefici del consumo moderato di alcol sul rischio di morte per “tutte le cause” – ossia il rischio di morte a causa di malattie cardiache, cancro, infezioni e incidenti automobilistici – erano “significativamente” distorte da difetti nella progettazione degli studi. Le ricerche precedenti non avevano tenuto conto di numerosi fattori che potrebbero influenzare i risultati, come l’età, il sesso, lo stato economico e lo stile di vita (l’esercizio fisico, il fumo, la dieta). Utilizzando modelli statistici, i ricercatori hanno eliminato tali distorsioni, correggendo i vari fattori che potrebbero influenzare la ricerca. Fatto questo, non è stata riscontrata alcuna diminuzione significativa del rischio di morte per qualsiasi causa tra i bevitori moderati.

L’analisi ha evidenziato che gli studi precedenti hanno mostrato una distribuzione dei risultati a forma di curva a “J”. Tale curva sembra suggerire che i tassi più bassi di attacchi cardiaci si verifichino tra coloro che fanno un consumo di alcol da lieve a moderato, mentre quelli più elevati tra coloro che non bevono affatto o che bevono moltissimo.

Tuttavia, gli autori hanno sottolineato che tali risultati sono sbilanciati in favore del consumo leggero o moderato, in quanto i bevitori di questa categoria sono generalmente più sani di coloro che non bevono, in base a una serie di indicatori di salute come l’igiene dentale, l’attività fisica, le abitudini alimentari, il peso e il reddito.

Un ulteriore problema sta nel fatto che le persone possono astenersi dall’alcol a causa di problemi di salute, influenzando così i risultati degli studi che suggeriscono erroneamente che non bere sia meno salutare che bere. Lo studio ha evidenziato che le ricerche precedenti non hanno tenuto conto di tali distorsioni, poiché non hanno escluso i “malati che smettono” o gli ex bevitori, molti dei quali hanno ridotto o smesso per motivi di salute.

«È un dato controverso perché alla gente piace bere», ha dichiarato al Post Tim Stockwell, docente di psicologia. «L’alcol è la nostra droga ricreativa preferita. La usiamo perché ci dà piacere e per rilassarci, e l’ultima cosa che vogliamo sentirci dire è che provoca danni. Purtroppo, la convinzione che bere faccia bene alla salute si basa su una produzione scientifica di scarsa qualità».

(Foto di Terry Vlisidis su Unsplash)

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