L’Avis, come molte associazioni di volontariato, ha un obiettivo fondamentale nella sua mission: andare in pensione. La società perfetta che immaginiamo non avrà bisogno dell’Avis perché l’autosufficienza del sangue sarà raggiunta e un numero sufficiente di persone sarà sensibilizzato al dono del sangue. In quel momento potremo deporre le nostre “armi”: volantini, gadget, palloncini, ma anche giornale associativo, newsletter, e forse anche questo blog. Qualcos’altro da fare ci inventeremo quando questa situazione ideale sarà raggiunta, ma fino ad allora saremo qui, a provare con ogni mezzo a fare un donatore in più. Da quest’anno con un nuovo strumento.

Siamo appena partiti, e dovremo essere bravi ad avere sempre sotto controllo il polso della situazione, per capire se la direzione che stiamo prendendo è quella giusta. Poi, tra un anno, faremo un bilancio, e sarà il momento di confrontare, come due punti su una mappa, dove ci saremmo aspettati di essere e dove saremo realmente. Siamo abituati così: a porci degli obiettivi alti e a spendere tutte le energie possibili per raggiungerli. Giunti al 76esimo anno di vita, ci sentiamo pronti per questo ennesimo esperimento. Non troppo precipitosi, ché aprire un blog necessita di sforzi economici e organizzativi, e quindi bisogna agire con prudenza; ma nemmeno adagiati sulle nostre vie di comunicazione più collaudate e sicure, e pensiamo ovviamente alla madre di tutte le attività di sensibilizzazione: quella fatta sul territorio, nelle piazze, negli stand delle fiere, ovunque ci sia la possibilità di intercettare nuovi possibili volontari. Sul web cerchiamo di fare la stessa cosa, ed è come essere presenti contemporaneamente su centinaia di piazze, che si aprono a suon di clic dei mouse dei nostri lettori.