L’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute pubblica è sempre più evidente. Sebbene sia il caldo che il freddo possano essere dannosi per la salute, una nuova ricerca rivela che in futuro l’aumento dei decessi legati al caldo supererà di gran lunga la diminuzione di quelli legati al freddo, portando a un incremento netto dei decessi.

Lo studio ha coinvolto 854 città europee e suggerisce che, in un contesto di mancato adattamento all’aumento delle temperature, il tasso di mortalità netto attribuibile al cambiamento climatico potrebbe aumentare del 47% circa in tutto il continente. Ciò si tradurrebbe in oltre 2,3 milioni di decessi in più entro la fine del secolo, causati direttamente dal cambiamento climatico.

Lo studio indica che l’aumento dei decessi legati al caldo supererà costantemente qualsiasi diminuzione dei decessi legati al freddo, indipendentemente dallo scenario climatico o socioeconomico. Ciò è dovuto in gran parte al fatto che il rischio di mortalità aumenta più rapidamente a temperature più elevate rispetto alla diminuzione a temperature più basse.

L’impatto non sarà uniforme. Si prevede infatti che l’Europa meridionale sia più vulnerabile di fronte a questo fenomeno. Paesi come Malta potrebbero vedere i tassi di mortalità più che raddoppiati, ma in generale la regione mediterranea sarà più colpita. Anche l’Italia rischia di vedere un aumento significativo della mortalità legata alle temperature a causa dei cambiamenti climatici, soprattutto in assenza di significative misure di mitigazione e adattamento. Ciò si traduce in un aumento di 138,6 decessi per 100 mila anni-persona (il numero di decessi aggiuntivi previsti per ogni 100 mila persone) in Italia entro la fine del secolo, nello scenario in cui non si adottasse alcuna misura di adattamento.

Al contrario, l’Europa settentrionale potrebbe inizialmente registrare una lieve diminuzione dei decessi dovuta alla riduzione del freddo, ma si prevede che questo effetto si invertirà con l’intensificarsi del riscaldamento globale. Anche l’Europa centrale è stata identificata come un’area a rischio, con previsioni di un aumento significativo dei decessi correlati alle temperature.

La ricerca ha valutato l’impatto di diversi livelli di adattamento all’aumento delle temperature. Anche una riduzione sostanziale del 50% del rischio di mortalità legato alle ondate di calore non sarebbe sufficiente a invertire la tendenza negli scenari di cambiamento climatico più estremi. Solo un adattamento quasi completo, con una riduzione del rischio del 90%, sarebbe sufficiente a prevenire un aumento netto dei decessi legati alle temperature. Ciò suggerisce che gli sforzi di mitigazione, volti a ridurre le emissioni di CO₂, sono fondamentali, in quanto l’adattamento da solo (quindi interventi a livello architettonico e urbanistico) potrebbe non essere sufficiente a invertire la tendenza.

Senza un’azione ambiziosa per ridurre le emissioni e adattarsi all’aumento delle temperature, il continente è destinato a subire un aumento sostanziale del numero di decessi legati alle alte temperature. Resta quindi fondamentale ridurre le emissioni di gas serra e attuare strategie di adattamento al cambiamento climatico.

(Foto di Ilse Orsel su Unsplash)

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