Da tempo nel circuito del wellness circolano indicazioni su diete “detox” che dovrebbero in teoria aiutare il corpo a “disintossicarsi” eliminando le tossine. Si tratta spesso di diete liquide a base di frutta e verdura, che di solito durano qualche giorno e che vanno ripetute periodicamente. La promessa è, appunto, di “purificare” il corpo e avere un immediato senso di benessere.
Come spesso capita quando si diffonde l’idea che ci sia una cura valida per troppe cose, dietro c’è più marketing che prove scientifiche. «Non sono state condotte ricerche solide sulla maggior parte dei metodi di depurazione in circolazione», ha detto al New York Times Melinda Ring, specialista di medicina integrativa (un approccio che combina la medicina scientifica con terapie alternative).
Di fatto, spiega il Times, è possibile che queste diete “depurative” portino qualche beneficio a breve termine, che però non è causato da succhi e altri preparati, come vedremo. Al contrario, bisogna anche prendere coscienza dei rischi di queste pratiche.
Innanzitutto, come spiegano gli esperti sentiti dal Times, il nostro corpo ha già i suoi sistemi di “filtraggio” deputati all’eliminazione delle tossine. Si tratta di reni, fegato, pelle, vescica. Favorirne il funzionamento con un’alimentazione equilibrata è certo auspicabile, ma non saranno le diete “detox” a eliminare le tossine, bensì questi organi. «Non ci sono ricerche solide che dimostrino che gli ingredienti principali presenti in molti depurativi, come il limone e l’aceto di sidro di mele, possano accelerare il metabolismo o aiutare a elaborare più velocemente le scorie», si legge nell’articolo.
Una delle credenze diffuse da queste diete è che la forma prevalentemente liquida della dieta possa depurare il tratto gastrointestinale, consentendo all’organismo di assorbire più efficacemente i nutrienti. Si tratta però di un’informazione sbagliata, perché il corpo assorbe i nutrienti a prescindere. Spesso, anzi, è necessaria la presenza di fibre contenute nel cibo solido.
La sensazione di benessere, secondo il Times, è spesso collegata all’effetto placebo: convincersi che una certa dieta ci farà bene può portarci a convincerci di stare effettivamente meglio. Oppure i benefici possono esserci davvero, ma probabilmente più per ciò che si è tolto dalla propria alimentazione, piuttosto che grazie a ciò che si è aggiunto. Quando si osserva una dieta “detox”, si tende a bere più acqua e a consumare meno zuccheri aggiunti. Se di solito si mangiano cibi pesanti ed elaborati, e li si sostituisce con frullati a base di frutta e verdura, si potrebbe trarre beneficio dalla riduzione di zuccheri e grassi aggiunti. È noto per esempio che gli alimenti ricchi di carboidrati raffinati, come il pane bianco e i dolci, possono fare impennare gli zuccheri nel sangue e far crollare i livelli di energia quando i livelli di glucosio scendono.
Generalmente, però, le calorie assunte durante una dieta “detox” sono davvero poche, il che potrebbe dare una sensazione di stanchezza e affaticamento durante la giornata, così come provocare mal di testa o irritabilità. È bene quindi fare caso a questi indizi, e nel caso interrompere immediatamente la dieta.
L’invito degli esperti, piuttosto che intraprendere diete “estreme”, è mantenere una dieta sana e bilanciata, che preveda diverse porzioni di frutta e verdura al giorno, evitando cibi processati. Inoltre, è sempre consigliato fare esercizio fisico moderato ma costante e mantenere buone abitudini di sonno.
(Foto di Vitalii Pavlyshynets su Unsplash)
Ricordati di farlo
Lo sai che puoi destinare il 5 per mille dell’IRPEF all’Avis di Legnano? Basta inserire il nostro codice fiscale al momento della dichiarazione. Useremo i proventi per fare ancora meglio ciò che facciamo da sempre.