Quando una donna dice al medico di provare un dolore, è possibile che venga presa meno sul serio rispetto a un uomo. Questo può portare a ritardi nella diagnosi di patologie e all’aggravarsi di disturbi che andrebbero affrontati subito. Ne parla un approfondito articolo di Valigia Blu.
Per uno studio sull’impatto che gli stereotipi di genere hanno sulla percezione del dolore, un gruppo di ricerca ha messo in atto due esperimenti. Nel primo, cinquanta partecipanti hanno guardato video di espressioni facciali di pazienti, uomini e donne, con infortuni alle spalle e differenti gradi di dolore, mentre svolgevano alcuni movimenti. Ai partecipanti è stato chiesto di valutare il livello di dolore che secondo loro i pazienti stavano provando su una scala da 0 a 100. Al secondo esperimento hanno partecipato 200 persone che, dopo aver visto i video, hanno risposto a una serie di domande sul tipo di trattamento consigliato ai singoli pazienti, tra cure contro il dolore e psicoterapia, e su come secondo loro uomini e donne manifestino e sopportino diversamente il dolore. I risultati, pubblicati su The Journal of Pain a marzo 2021, dimostrano come vi sia un vero e proprio pregiudizio nei confronti del dolore delle donne. A molte più pazienti donne che uomini infatti è stata consigliata la psicoterapia invece di una cura di contrasto al dolore, e il dolore stesso delle donne è stato anche percepito tendenzialmente come meno intenso rispetto a quello mostrato dai pazienti uomini.
Il “gender pain gap”
Questa disparità nella percezione del dolore sulla base del genere della persona che lo manifesta è conosciuta come “gender pain gap”. Il gender pain gap però non esiste soltanto nel sentire comune, come hanno dimostrato i due esperimenti a cui hanno partecipato soprattutto persone senza formazione medica, ma anche in ambito sanitario. Come evidenziato da molti studi recenti e numerose testimonianze dirette, nonostante le donne provino e riportino di provare dolore in maniera più frequente e più intensa degli uomini, le risposte che ottengono non risultano sempre adeguate. Anzi, è più probabile che esse vengano curate meno e in maniera meno efficace rispetto agli uomini.
Anke Samulowitz, prima autrice di una revisione sistematica di studi sul tema, spiega a Valigia Blu: “Il dolore e le espressioni di dolore più comuni nelle donne possono essere messe in discussione o considerate come meno serie”. Le donne vengono infatti percepite come “esagerate” nelle loro manifestazioni di sofferenza, mentre gli uomini sono visti come “stoici” per cui se lamentano un dolore, questo non può che essere “reale”. Donne con dolore cronico riportano di essere state non credute, non ascoltate o ignorate, a volte anche accusate della loro stessa condizione e i loro sintomi attribuiti a problemi psicologici, stress e frutto di somatizzazione, piuttosto che a disturbi di natura fisica. Considerate “più emotive”, alle donne che riportano dolore cronico vengono ad esempio prescritti meno antidolorifici e più antidepressivi che agli uomini.
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(Immagine di Mohamed Hassan su Pixabay)
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