Come ogni anno, alcuni importanti editori di dizionari di lingua inglese hanno selezionato le parole più rappresentative dell’anno che sta per chiudersi.

La Merriam-Webster ha scelto “gaslighting”, ossia «l’atto o la pratica di ingannare pesantemente qualcuno, soprattutto a proprio vantaggio». Nel 2022, spiega la casa editrice, si è registrato un aumento del 1740 per cento delle ricerche di gaslighting, con un interesse elevato durante tutto l’anno. Il termine deriva dal titolo di un’opera teatrale del 1938 e dal film tratto da quell’opera, la cui trama parla di un uomo che cerca di convincere la moglie di stare impazzendo. Le sue misteriose attività in soffitta causano l’abbassamento delle luci a gas della casa, ma l’uomo insiste con la moglie sul fatto che le luci non si stanno abbassando e che lei non può fidarsi delle sue percezioni. Quando è stato usato per la prima volta a metà del ‘900, gaslighting si riferiva a un tipo di inganno simile a quello del film. Ed ecco la definizione che ne dà il dizionario (traduzione nostra): «manipolazione psicologica di una persona, di solito per un periodo di tempo prolungato, che induce la vittima a mettere in dubbio la validità dei propri pensieri, della percezione della realtà o dei ricordi e che porta tipicamente alla confusione, alla perdita di fiducia e di autostima, all’incertezza della propria stabilità emotiva o mentale e alla dipendenza dall’autore del reato».

Il termine è usato nella letteratura clinica per descrivere una certa tipologia di comportamenti considerati patologici, mentre nei paesi anglofoni è andato ad arricchire i tanti termini che riguardano l’aspetto della menzogna. Dopo anni di fake news, cospirazioni e disinformazione, fa riflettere che un termine del genere abbia ricevuto così tante ricerche durante l’anno.

La parola dell’anno per Oxford Languages è invece “goblin mode”, ossia «un tipo di comportamento che è smaccatamente autoindulgente, pigro, sciatto o avido, tipicamente in un modo che rifiuta le norme o le aspettative sociali». Sebbene sia stato avvistato per la prima volta su Twitter nel 2009, goblin mode è diventato virale sui social media nel febbraio del 2022, arrivando rapidamente su giornali e riviste dopo essere stato twittato in un titolo di fantasia. Il termine è poi cresciuto di popolarità nei mesi successivi, quando le restrizioni per la pandemia di COVID-19 sono diminuite in molti Paesi e le persone sono uscite di casa più regolarmente. Sembra che l’espressione abbia catturato lo stato d’animo prevalente degli individui che rifiutavano l’idea di tornare alla “vita normale” o che si ribellavano agli standard estetici sempre più irraggiungibili e agli stili di vita esibiti sui social media.

(Foto di Adrian Swancar su Unsplash)

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