Chiunque sia entrato nella sede di Avis Legnano negli ultimi tempi si sarà accorto di alcuni curiosi personaggi che si aggirano negli spazi associativi. Non ci riferiamo a persone in carne e ossa, ma alle opere di Tino Sartori, che da alcune settimane sono collocate nella sala d’attesa.

Come sapete, da quando abbiamo inaugurato la nostra “casa del donatore”, ci piace ospitare le opere di artisti in qualche modo legati alla nostra associazione. Dopo quadri, illustrazioni, fotografie, è la volta delle sculture di Sartori. La mostra è una selezione delle opere in ceramica realizzate dall’artista nel corso di trent’anni, e ad accomunarle è il materiale di cui sono fatte, la ceramica.

Ne abbiamo parlato in termini di personaggi non solo perché, in alcuni casi, c’è un richiamo diretto alla figura umana, ma perché l’effetto che restituiscono, al di là della piacevolezza estetica, è di movimento. Creano un’interazione con gli spazi, le luci, le geometrie della sede, e quindi anche con noi che ci muoviamo al suo interno.

Se è vero, come scriveva Umberto Eco ne La struttura assente, che «il discorso architettonico viene fruito nella disattenzione», queste opere ci riportano un po’ più dentro al luogo in cui ci troviamo. L’effetto sarà probabilmente diverso a seconda del livello di confidenza che ciascuno ha con la sede. Ci sarà il nuovo iscritto o la nuova iscritta che ci entra per la prima volta e, non conoscendola, si chiederà il perché di quelle “presenze” in una sede Avis. Al contrario, chi frequenta la nostra associazione da tanto tempo potrebbe notare che c’è qualcosa di diverso, ma preso dalla propria disattenzione non farà caso alla fonte di quello straniamento.

mostra tino sartoriIn ogni caso passeggiare, anche in maniera inconsapevole, in mezzo a un’arte così gioiosa, ricca di colori e di figure in qualche modo familiari non può che avere un effetto positivo sull’umore e su tutta l’esperienza di donazione. Almeno, questa è l’esperienza di chi scrive.

Avis Legnano si è sforzata fin dall’inizio di non rendere la sede associativa uno spazio puramente funzionale, ma è inevitabile che a prevalere nel progetto sia la regolarità geometrica, che richiama un principio di razionalità. Le linee morbide e irregolari delle sculture di Sartori hanno il pregio di creare delle discontinuità, riportandoci all’imperfezione dell’umano ma senza per questo sfociare nel disordine.

Le opere si prendono lo spazio e in qualche modo ce lo restituiscono, perché con la loro presenza richiedono la nostra presenza. In un’epoca segnata da una bassissima soglia di attenzione, presa in ostaggio da schermi elettronici di ogni tipo, una mostra che richiede di fare attenzione è il più bel regalo che si possa chiedere.

Col sangue si fanno un sacco di cose

Le trasfusioni di sangue intero sono solo una piccola parte di ciò che si può fare con i globuli rossi, le piastrine, il plasma e gli altri emocomponenti. Ma tutto dipende dalla loro disponibilità, e c’è un solo modo per garantirla.

Si comincia da qui