Come racconta Avvenire, nella bozza di legge di Bilancio era stata inserita una norma per aumentare la tassazione delle sigarette elettroniche e quelle a tabacco riscaldato. L’articolo in questione è stato subito ritirato, a quanto pare per interessi e dinamiche legate all’industria produttrice. Riportiamo un estratto dell’articolo.
L’idea di alzare le tasse sulle sigarette elettroniche e su quelle a tabacco riscaldato è rimasta nella bozza della legge di Bilancio solo per un fine settimana. La sera di venerdì 13 novembre l’agenzia Ansa scrive che nel testo è entrata una norma che impone un’accisa pari al 25% del prezzo finale su «prodotti derivati dal tabacco, tabacchi da inalazione senza combustione, sigarette elettroniche e prodotti accessori» con l’obiettivo di «omogeneizzare» le regole dei nuovi prodotti da fumo con quelli delle vecchie sigarette. La sera di domenica 15 novembre è ancora l’Ansa ad avvertire che nell’aggiornamento della bozza della manovra quella norma è saltata. In realtà quello che per pochi giorni è stato l’articolo 192 della legge di Bilancio 2021 cambiava poco sul lato fiscale ma molto sul lato pratico, perché avrebbe introdotto la necessità della “bollinatura” dell’Agenzia dogane e monopoli per i prodotti “a inalazione”. In ogni caso la norma è stata effimera e sarebbe stato sorprendente il contrario: impossibile pensare che si risolvesse così facilmente la complicata partita politica che da mesi si gioca in Italia sulle “nuove sigarette”.
Le sigarette elettroniche e quelle a tabacco riscaldato sono sul mercato ormai da diversi anni. Sono due prodotti diversi che si propongono come alternativa alle sigarette tradizionali. Le sigarette elettroniche generano vapore da un liquido aromatizzato, una soluzione chimica a base di glicole propilenico e glicerina. Le sigarette a tabacco riscaldato invece portano ad alte temperature degli stick di vero tabacco che scaldandosi sprigionano un gas che entra nei polmoni di chi aspira. Non si può dire che queste forme innovative di fumo facciano meno male di quelle tradizionali. L’Organizzazione mondiale della sanità ha studiato sia le e-cig che gli heated-tobacco-product ed è arrivata alla conclusione che non c’è prova scientifica di una loro minore dannosità. Sulle sigarette elettroniche c’è anche un problema di vaghezza: entrano in questa categoria centinaia di prodotti diversi e migliaia di possibili liquidi da scaldare, con o senza nicotina, le variabili sono troppe per dare una valutazione generale.
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(Foto di Thomas Stephan su Unsplash)
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