Nelle azioni di contrasto alla violenza sulle donne la scuola continua a essere un grande assente. L’idea di prevenire il problema puntando sull’educazione è spesso tralasciato o non considerato dalle istituzioni, sebbene esperte e operatrici dei centri anti violenza ne sottolineino da anni l’importanza. L’articolo di Claudia Torrisi per Valigia Blu.
«Prevenire la violenza significa modificare completamente il modo di relazionarsi tra uomini e donne. Significa superare tutti quegli stereotipi che rafforzano la sensazione di inadeguatezza delle bambine, delle ragazze e poi delle donne, soprattutto rispetto a quei settori che finora sono stati appannaggio prevalentemente dei maschi. Questi stereotipi vengono interiorizzati fin dalla più tenera età perché vengono veicolati anche, più o meno consapevolmente, dagli e dalle insegnanti», ha spiegato a Valigia Blu Antonella Veltri – Presidente di D.i.Re Donne in rete contro la violenza.
Stereotipi che, come rilevato da un’indagine dell’Istat, sono ancora molto presenti nella popolazione. Tra i più comuni: “per l’uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro” (32,5%), “gli uomini sono meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche” (31,5%), “è l’uomo a dover provvedere alle necessità economiche della famiglia” (27,9%). Per quanto riguarda la violenza sessuale, il 39,3% della popolazione ritiene che una donna è in grado di sottrarsi a un rapporto se davvero non lo vuole, il 23,9% pensa che le donne possano provocare con il loro modo di vestire, mentre il 15,1% è dell’opinione se si subisce una violenza sessuale quando si è ubriache o sotto l’effetto di droghe si è almeno in parte responsabili.
Secondo Veltri «è su ruoli di genere improntati al riconoscimento e al rispetto della libertà di essere, di scegliere, di fare ciò che desiderano le donne, fuori dal controllo e dalle imposizioni maschili, che dobbiamo lavorare. E la scuola per questo è fondamentale».
Anche la Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa – che l’Italia ha sottoscritto – prevede all’articolo 14 che i paesi firmatari si impegnino a “includere nei programmi scolastici di ogni ordine e grado dei materiali didattici su temi quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto, la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, la violenza contro le donne basata sul genere e il diritto all’integrità personale”.
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