Volontari della Scuola di Pinocchio

Con le benemerenze assegnate alle due scuole di italiano per stranieri di Legnano (Scuola di Babele e Scuola di Pinocchio), l’amministrazione di Legnano ha avallato il principio per cui il linguaggio è il principale ponte tra le culture, e allo stesso modo la mancanza di un codice comune può costituire un elemento di allontanamento dall’altro. È avvenuta ieri nella sala degli Stemmi a palazzo Malinverni la cerimonia di consegna delle benemerenze civiche, andate a persone ed enti che in diverso modo hanno dato un contributo di valore al territorio legnanese. Queste le motivazioni dei premi lette dal sindaco Alberto Centinaio durante la consegna del premio alla Scuola di Babele: «Per la dedizione e l’impegno con cui, in oltre vent’anni di attività, i volontari dell’associazione hanno utilizzato l’insegnamento della lingua italiana come mezzo di integrazione tra persone appartenenti a diverse realtà culturali, creando luoghi e occasioni di scambio e di arricchimento per tutti». La Scuola di Pinocchio è stata ringraziata «Per i dieci anni di attività sul territorio, caratterizzati dall’attenzione verso le fasce più deboli, alle quali i volontari hanno offerto il loro sostegno per migliorare la qualità della vita, favorire l’integrazione e creare una rete di solidarietà locale, attraverso l’insegnamento della lingua italiana».

Motivazioni analoghe per due associazioni che hanno interpretato nel corso degli anni la stessa spinta verso l’abbattimento delle barriere culturali che impediscono la comunicazione e spingono a non vedere, o spesso a temere, l’altro. Colui che viene da lontano e ha una storia diversa dalla nostra, ma che una volta fatto il passo più difficile, quello di lasciare la propria casa e stabilirsi altrove, si trova a doverne fare uno altrettanto impegnativo, che consiste nell’essere accettato da una comunità che si è sviluppata su presupposti diversi, e non sempre è pronta ad accogliere le “novità”, spesso per paura più che per reale volontà di escludere.

Nelle scuole si insegna l’italiano, ma soprattutto si trasmette un concetto di cultura trasversale (i corsi sono gratuiti e fatti da volontari) e con la scusa della grammatica si spingono le persone al dialogo, alla reciproca scoperta. C’è poi tutta una serie di iniziative che nascono nelle scuole ma si svolgono lontano dai banchi, come il festival StranItalia o altre manifestazioni che colorano il territorio legnanese nei giorni di festa. C’è lo sportello informativo per chi deve affrontare le complicate pratiche burocratiche relative al permesso di soggiorno o la richiesta di cittadinanza, le gite, le cene etniche. La Scuola di Pinocchio, inoltre, dal 2007 «si è resa protagonista attiva di un progetto che prevede l’integrazione nella vita sociale italiana di due nuclei familiari Rom che hanno voluto abbandonare la vita dei campi nomadi -scrive Legnanonews. Nel 2013, in occasione del decimo compleanno della scuola, è nato il progetto Abc per il rione San Paolo di Legnano, con il quale insegnanti-volontari si mettono a disposizione dei minori (stranieri e italiani) per aiutarli nei compiti».

Non di sole preposizioni e coniugazioni verbali vive l’uomo, ma per comunicare queste e altre nozioni sono necessarie. Spesso l’incomprensione nasce proprio dal fatto di non capirsi: mancano le parole, i gesti dopo un po’ esauriscono il proprio repertorio e allora il dialogo si interrompe, o non nasce. Eppure la lingua, l’accento, sono i primi biglietti da visita (assieme all’aspetto) quando ci si relaziona con chiunque altro. Quante volte ci siamo sentiti trattati “da stranieri” andando all’estero, anche solo qualche giorno? Ecco perché il lavoro di queste due associazioni (più tutte le altre che fanno le stesse attività nei comuni limitrofi) assume un’importanza strategica per il futuro del nostro territorio. Grazie alla lingua è possibile stabilire uno spazio aperto alla condivisione reciproca, in modo che tutti, anche gli stranieri, non si sentano “stranieri” nel nostro Paese.