Riceviamo e pubblichiamo la lettera della dottoressa Elena Ferrario, che ci scrive da un ospedale molto speciale.
7/3/2011
Grazie all’Avis di Legnano per la sua generosità!
Ogni anno l’Avis di Legnano sostiene l’attività del laboratorio dell’ospedale Notre Dame des Apotres di Garoua (Camerun), fornendo il materiale (couvettes) per l’utilizzo di un emoglobinometro donato nel 2006.
L’ospedale Notre Dame des Apotres è situato a Djamboutou, un quartiere di Garoua, nel nord del Camerun, ed è un punto di riferimento sanitario per tutto il quartiere e per dieci villaggi della savana circostante (sono circa 35 mila gli abitanti di questa area). L’ospedale è gestito dal Coe (Centro orientamento educativo), una ong di Barzio che si occupa di progetti socio-sanitari nel mondo, possibili anche grazie al contributo di molti benefattori.
I principali servizi offerti dalla struttura di Djamboutou sono: consultazioni prenatali e maternità (parti, ospedalizzazione per patologia in gravidanza, in particolare malaria), chirurgia generale, ecografie, vaccinazioni (sia in ospedale, sia nei villaggi), consultazioni di medicina generale (eseguite da due medici volontari, un medico pediatra locale e da infermieri), counseling, diagnosi e trattamento di Aids e tubercolosi, laboratorio per produzione di farmaci galenici ed esami di laboratorio.
Nel 2010 sono state effettuate 25.189 consultazioni ambulatoriali, 3.326 consultazioni prenatali, 29.326 esami di laboratorio (di cui 2.204 misurazioni dell’emoglobina con l’emoglobinometro), 1.914 ecografie, 1.228 ospedalizzazioni.
A nome di tutto il personale e di tutti quelli che usufruiscono delle cure mediche dell’ospedale di Djamboutou ringrazio nuovamente l’Avis sezione di Legnano per il suo contributo e per la sua continua collaborazione!
Dott.ssa Elena Ferrario

Ci è sembrato giusto pubblicare questa lettera per dare visibilità all’attività di medici e infermieri dell’ospedale di Notre Dame des Apotres. Persone grazie alle quali il nostro piccolo supporto contribuisce alla tutela della salute di molte persone. Quindi, cara dottoressa Ferrario, grazie a lei e a tutto personale dell’ospedale.