Ci sono condizioni in cui certe categorie perdono di senso. Quando facciamo distinzione tra normodotati e persone con difficoltà motorie pensiamo sempre alla vita sulla terra, dove basta poco per trasformare una limitazione fisica in un handicap, che cambia per sempre lo scorrere dell’esistenza. Ma vi è un elemento, nel quale tutti abbiamo vissuto nella prima parte della nostra vita (anche se non ce lo ricordiamo più), in cui siamo stati tutti ugualmente liberi, soprattutto dalle definizioni: l’acqua. Grazie al Club subacqueo AMICI del BLU, di Parabiago, oggi dei ragazzi possono tornare in questa condizione primordiale, in cui la loro volontà di muoversi liberamente può essere soddisfatta. L’associazione, che si è costituita nel 1977 e da allora non ha mai smesso di crescere per numero di aderenti e per varietà delle iniziative, dal 2005 ha iniziato un percorso grazie al quale oggi due persone, una ragazza autistica e un ragazzo tetraplegico, tornano a essere semplicemente Diletta e Claudio. Da alcuni anni, infatti, è stato creato uno staff didattico, costituito da istruttori e accompagnatori Hsa (Handicapped scuba association) Italia, che segue i due ragazzi nell’esperienza dell’immersione con bombole. «L’interesse di questa attività è duplice -commenta Mario Andreotti, coordinatore del progetto-. Da un lato si dà ai ragazzi la possibilità di provare una sensazione di libertà che li sconcerta e dà loro un benessere psicologico indubbio; dall’altro, si mette in atto un trattamento terapeutico in un ambito di divertimento e apprendimento per la persona». Perché, di fatto, un’immersione può essere anche una seduta di ossigenoterapia. La stessa che si fa in camera iperbarica, ma col vantaggio di vivere al contempo un’esperienza positiva. «È stato il medico di Hsa Italia Giorgio Papetti a sperimentare questo tipo di approccio su soggetti autistici -spiega Andreotti-. Si è riscontrato un miglioramento del quadro clinico, sia dal punto di vista comportamentale, sia da quello relazionale. Quindi, in sostanza, con un’attività ludica abbiamo somministrato una terapia che ha dato un reale giovamento alla nostra Diletta».
Diverso, ma non meno entusiasmante, il percorso di Claudio. «Ha iniziato a seguire il nostro corso cinque anni fa -riprende Andreotti-, e dopo diverse sessioni di immersione in piscina è venuto con noi all’Isola del Giglio (Grosseto), dove ha potuto provare una vera esperienza subacquea in mare. E ora Claudio sta seguendo il corso tradizionale, con tutti gli altri ragazzi -ovviamente seguito da uno staff ad hoc-, provando un’integrazione ancora più forte con gli amanti della subacquea. Il club, in stretto contatto con Hsa Italia, si è reso disponibile ad un allargamento dell’attività, sia sul fronte degli utenti, sia da quello degli istruttori. A breve ci sarà un incontro tra nostri rappresentanti e quelli dell’Anffas di Parabiago per mostrare al maggior numero possibile di persone le potenzialità dell’esperienza di immersione. Al contempo stiamo formando nuovi istruttori e assistenti per seguire più persone a partire dalla prossima stagione. Il tutto, tengo a sottolineare, in condizioni di totale sicurezza per i corsisti, che sono sempre seguiti da uno staff dedicato».
La Hsa Italia ha deciso di riconoscere agli AMICI del BLU un premio speciale per l’impegno nel lavoro con persone disabili, che è stato consegnato al presidente in occasione dell’Eudishow svoltosi a febbraio a Bologna. Chissà se nel 1977, quando si riunirono per la prima volta, gli AMICI del BLU immaginavano che un giorno la loro passione si sarebbe tradotta in un’attività di così alto valore. Anche a noi di ZeroNegativo l’iniziativa piace, e invitiamo chiunque sia interessato a contattare l’associazione tramite i recapiti che trovate sul sito internet.