È un tema di cui abbiamo scritto spesso ultimamente, ma crediamo sia importante portare l’attenzione di tutte le persone su un aspetto non abbastanza raccontato della pandemia, ossia il suo impatto sul sistema sanitario in termini di visite, interventi ed esami rimandati. Ne scrive Valigia Blu in un articolo ricco di dati e informazioni utili.

A inizio 2022, l’ECDC (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattia) ha comunicato che, nelle settimane successive, la diffusione della nuova variante Omicron avrebbe comportato un grande volume di nuovi casi di COVID-19. Una situazione che avrebbe potuto portare forti criticità e disagi e che avrebbe messo “a dura prova i sistemi sanitari e la società” dei paesi. Appena un mese prima Mike Ryan, direttore esecutivo del Programma per le emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), durante una conferenza stampa in cui chiedeva agli Stati di prepararsi in tempo per reggere l’urto di una nuova ondata di casi di nuovo coronavirus Sars-CoV-2, aveva avvertito che «i sistemi sanitari sono più deboli ora rispetto a un anno fa»: «A volte puoi reagire al primo colpo, ma è molto difficile farlo dopo il secondo e il terzo. Quello è il problema».

Da marzo 2020 gli ospedali e gli operatori sanitari che vi lavorano stanno affrontando, infatti, (con ritmi differenti basati sull’andamento epidemiologico nei vari paesi), un pesante onere. La pandemia di COVID-19 ha avuto e continua ad avere conseguenze impattanti sia per coloro direttamente colpiti dalla malattia sia anche a livello indiretto per le persone non risultate positive al nuovo coronavirus, costringendo a ritardare esami importanti e cure e mettendo a dura prova il sistema sanitario.

L’impatto della pandemia sui sistemi sanitari nel mondo

Come spiega l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) in un recente rapporto, la pandemia di COVID-19 è la più importante crisi sanitaria globale dall’influenza spagnola del 1918, anche per le sue conseguenze indirette sull’accesso alle cure. Nel 2020, rispetto al 2019, ad esempio, “lo screening del cancro al seno è diminuito in media di 5 punti percentuali” in sette paesi con dati annuali comparabili, e nello stesso periodo di tempo “il numero medio dei giorni in lista d’attesa è aumentato in media di 58 giorni per la sostituzione dell’anca e di 88 giorni per la sostituzione del ginocchio”.

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(Foto di Alberto Giuliani, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons)

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