La vita che conduciamo spesso ci porta a tagliare il tempo dedicato ad attività basilari come mangiare. Molti di noi fanno infatti colazione in fretta e furia prima di uscire di casa, oppure divorano il pranzo per guadagnare un po’ di tempo in più da dedicare alla propria vita privata o al lavoro.
Ma qual è l’impatto di queste abitudini sulla nostra salute? Uno dei problemi che si possono sviluppare, scrivono su The Conversation due ricercatrici che si occupano di alimentazione, è una condizione che comporta l’ingestione di quantità eccessive di aria durante e tra i pasti, nota come aerofagia. Questa può causare da un leggero disagio e una sensazione di pesantezza e gonfiore fino al dolore e alla distensione addominale (un aumento visibile delle dimensioni dell’addome dopo aver mangiato).
La quantità normale di gas nel tratto digestivo quando lo stomaco è vuoto è di circa 200 millilitri. Se questa quantità aumenta in modo significativo, i meccanismi fisiologici per la sua espulsione possono diventare molto fastidiosi. Questa quantità di aria dipende dall’equilibrio tra l’assunzione, la produzione e l’eliminazione di gas.
Mangiare velocemente è uno dei principali fattori che aumentano l’assunzione di aria e la produzione di gas, anche se possono contribuire anche le gomme da masticare, il fumo e le alterazioni del microbiota intestinale, spiegano le autrici.
Quando si mangia di fretta si ha meno tempo per masticare, il che significa che il cibo arriva allo stomaco quasi intero. Sono quindi necessari più acidi gastrici per digerirlo correttamente. Oltre a richiedere un maggiore sforzo metabolico, questo provoca anche la fastidiosa sensazione di pesantezza e indigestione che accompagna i pasti frettolosi.
Un altro effetto della mancata masticazione, che non permette agli enzimi orali di fare il loro lavoro, è l’assorbimento del cibo nell’intestino tenue.
Per quanto riguarda le sensazioni di fame e sazietà, entra in gioco l’asse intestino-cervello: il cervello è infatti responsabile dell’invio dei segnali che regolano i processi digestivi, oltre a farci mangiare o smettere di mangiare.
Sono due gli ormoni che regolano il senso di sazietà o di fame, prosegue l’articolo: la grelina scatena il senso di fame, mentre la leptina ci fa sentire sazi. Quando vediamo, annusiamo e iniziamo a mangiare il cibo, la leptina impiega 20-30 minuti per attivarsi. Ciò significa che, quando mangiamo troppo velocemente, la leptina non ha il tempo sufficiente per attivarsi e dirci che abbiamo mangiato abbastanza e noi ingeriamo più del necessario.
Mangiare troppo velocemente può avere ripercussioni più gravi sulla nostra salute. Diversi studi dimostrano una relazione tra la velocità con cui mangiamo e i fattori di rischio cardiovascolare, i livelli elevati di trigliceridi e l’aumento delle probabilità di sviluppare la sindrome metabolica, o di diventare sovrappeso o obesi, soprattutto tra i diabetici.
Vale quindi la pena rallentare e prendersi un momento per godersi una colazione, un pranzo o una cena con più calma. Masticate lentamente, concludono le ricercatrici, e prestate attenzione a quanto vi sentite sazi. Investite un po’ di tempo e la vostra salute ne trarrà beneficio.
(Foto di Mathew Schwartz su Unsplash)
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