In questi giorni, oltre ai disinfettanti in gel per le mani a base di amuchina, nelle zone d’Italia interessate dal coronavirus (SARS-CoV-2) stanno scomparendo dagli scaffali anche le mascherine protettive. Se il primo può essere utile nel caso si debba passare del tempo in luoghi molto affollati (mezzi pubblici, centri commerciali, ecc.) senza avere la possibilità di lavarsi subito le mani (e in mancanza di amuchina, come consiglia il virologo Roberto Burioni, si può usare l’alcol etilico), le seconde sono un rimedio spesso inutile. Vediamo perché.
Quando usare la mascherina
Come spiegavamo tempo fa, le normali mascherine in tessuto simili a quelle usate nelle strutture mediche sono inutili per proteggersi dall’inquinamento. Purtroppo lo sono anche se l’intento è di proteggersi da possibili contagi. Come spiega l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), infatti, le mascherine vanno indossate solo in alcuni casi specifici, ossia quando si pensa di essere infetti oppure quando ci si deve prendere cura di qualcuno che sospetta di avere il coronavirus. Se si soffre dunque dei principali sintomi del coronavirus (tosse, febbre, difficoltà respiratorie), è opportuno indossare una mascherina e rivolgersi alle autorità sanitarie. L’unico caso in cui a una persona sana è raccomandato di indossare una mascherina è quando questi si deve occupare di una persona che sospetta di avere il nuovo coronavirus. Nei momenti in cui le due persone stanno nella stessa stanza, è opportuno che entrambi indossino una mascherina.
Come usare la mascherina
Nell’usare la mascherina protettiva è necessario prendere alcuni accorgimenti, che riguardano principalmente l’igiene delle mani. Prima di indossarla, l’Oms raccomanda di lavarle con un detergente igienizzante o con acqua e sapone. Si può poi procedere a poggiare il lato superiore della mascherina sul naso e fissare gli elastici dietro le orecchie (o legare i lacci dietro la nuca), assicurandosi di coprire con il tessuto naso, bocca e mento. Mentre la si indossa, non bisogna toccare la maschera, per evitare di infettarla. Se per sbaglio dovesse succedere, bisogna lavarsi subito le mani. Per rimuoverla, si procede al contrario, rimuovendo gli elastici da dietro le orecchie (o da dietro la nuca). Poi, sempre senza toccare la parte frontale, bisogna buttarla in un cestino che abbia un coperchio. A quel punto, si procede lavando nuovamente le mani con un igienizzante o con acqua e sapone. La mascherina deve essere sempre asciutta: se si inumidisce occorre sostituirla. Le mascherine monouso non vanno mai riutilizzate. Ogni volta che una mascherina viene rimossa bisogna subito buttarla via e indossarne una nuova.
A chi rivolgersi se si pensa di avere il coronavirus
In caso di sintomi sospetti, il consiglio è sempre di rivolgersi al proprio medico di famiglia, oppure al numero unico per le emergenze 112 (ma solo in caso di reale emergenza, appunto). Non è opportuno invece recarsi direttamente in pronto soccorso, perché si rischia di diffondere il contagio tra le altre persone presenti. Assolutamente da evitare anche l’auto-diagnosi, magari basata su fonti dubbie trovate su Internet. Il Ministero della salute ha attivato un numero dedicato per avere informazioni sul conoronavirus, il 1500, oltre a una pagina con domande e risposte. Alcune Regioni hanno inoltre attivato dei numeri di telefono dedicati:
Lombardia: 800 89 45 45
Piemonte: 800 333 444
Veneto: 800 462 340
(Foto di Free To Use Sounds su Unsplash)