«V. ha diciassette anni ed è incinta di dieci settimane quando decide di sporgere denuncia contro i propri sfruttatori. È arrivata in Italia dalla Romania dopo essere stata venduta dalla sua famiglia. Per 300 euro i genitori l’hanno consegnata a un gruppo di connazionali che prima l’hanno fatta prostituire in una città del Nord per poi rivenderla a una banda che l’ha trasferita in Abruzzo. Il lavoro in strada era durissimo, la violenza una certezza quotidiana, i suoi guadagni andavano tutti agli sfruttatori. V. una notte ha deciso di scappare. Non sapeva a chi chiedere aiuto ma era determinata a riprendersi la sua libertà. Dopo una notte di fuga finalmente si è fermata per riposare sulla spiaggia di una nota località abruzzese. Era stanca, confusa e riportava evidenti segni di violenza quando un passante si è fermato e le ha chiesto se aveva bisogno di aiuto. È con lui che è arrivata in Questura e la polizia l’ha inviata all’associazione On the road. V. è ospitata e protetta in una casa di accoglienza dell’associazione» (dal rapporto di Save the Children “I piccoli schiavi invisibili”).

Storie come questa sono contenute nei drammatici numeri riportati dal dossier diffuso ieri dalla più grande associazione mondiale in difesa dei diritti dei bambini. Numeri che dicono che lo sfruttamento sessuale dei minori in Italia non sembra arretrare, anzi. Si stima infatti che siano tra i 1.600 e i duemila i minori che si prostituiscono in strada, gran parte dei quali vittima di tratta e sfruttamento. Ma molti sono i casi di sfruttamento sessuale che si consumano nel chiuso degli appartamenti, al riparo da avvistamenti da parte delle forze dell’ordine, ma anche delle associazioni che cercano di recuperare ragazzi e ragazze come “V.”. La rilevazione di Save the Children e On the Road conferma che il gruppo di minori principalmente vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale è costituito da ragazze provenienti dalla Romania (46%) e dalla Nigeria (36%), seguite da ragazze albanesi (11%) e del Nord Africa (7%). Ma il fenomeno riguarda anche il genere maschile: a essere coinvolti in sfruttamento sessuale, particolarmente nelle grandi città italiane come Roma e Napoli, sono adolescenti Rom, di età fra i 15 e 18 anni. Alcuni di essi lavorano come lavavetri di giorno ai semafori per poi prostituirsi durante la notte, in luoghi della città conosciuti per la prostituzione maschile, o nei pressi di sale cinematografiche con programmazione pornografica, saune e centri massaggi per soli uomini.

«In relazione alla sempre maggiore complessità e spesso invisibilità della tratta e sfruttamento dei minori, è necessario che tutti gli attori coinvolti nel contrasto al fenomeno e nel sostegno ai minori operino in coordinamento e sinergia -commenta Raffaela Milano, responsabile programmi Italia-Europa Save the Children Italia-. Per questo è cruciale adottare una strategia e un piano nazionale di lotta alla tratta, che ancora non vede la luce ormai da troppo tempo. È poi necessario elaborare delle linee-guida per la presa in carico e l’assistenza alle vittime di tratta, con particolare attenzione ai minori e affinare gli strumenti per l’identificazione delle vittime. Save the Children a riguardo ha redatto un manuale che ha portato a conoscenza di tutti gli operatori del settore. Per quanto riguarda in generale l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, è necessario definire tramite una apposita previsione di legge l’istituzione di un sistema nazionale per la loro protezione che assicuri un’accoglienza adeguata, diffusa sul territorio nazionale, con risorse certe dedicate ed una chiara definizione dei livelli di responsabilità tra Stato centrale, Regioni e Comuni». Proprio a questi tre soggetti spetta il compito di gestire il problema e la sua soluzione. Il fatto che il dossier sia stato diffuso in occasione della Giornata in ricordo della schiavitù e della sua abolizione (23 agosto) dovrebbe far riflettere, perché talvolta pensiamo di esserci lasciati alle spalle problemi che hanno solo cambiato aspetto e modalità, ma non sono ancora del tutto scomparsi. E i diritti dei ragazzi non possono più aspettare.