
Se è vero che il governo ha intenzione di “internazionalizzare” la questione dei due fucilieri trattenuti in India da oltre due anni e mezzo, la nomina di Federica Mogherini a responsabile per la Politica estera e sicurezza comune (Pesc) dell’Unione europea è una notizia che potrebbe fare ben sperare. La vicenda Latorre-Girone è tornata d’attualità in questi giorni per un fatto piuttosto grave, ossia il malore accusato da uno dei due (Massimiliano Latorre), un’ischemia che gli ha fatto perdere i sensi per alcuni istanti, prima che fosse rianimato al pronto soccorso dell’ospedale vicino alla residenza in cui è confinato a Nuova Delhi. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti si è recata immediatamente sul posto per accertare le condizioni di salute del militare, mentre Mogherini ha chiamato la compagna di Latorre per esprimerle «la vicinanza sua e del governo».
Al di là degli sfoghi più “emotivi” (per usare un eufemismo) che sempre accompagnano le notizie sui due fucilieri detenuti, è bene ricordare che quello in carica è l’ennesimo esecutivo che assicura di voler mettere la parola fine a questa vicenda, riportando in Italia Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, in modo che siano processati e giudicati dalla nostra giustizia. La nomina di una rappresentante italiana agli Esteri per l’Ue rende più concrete le possibilità di portare a compimento il rimpatrio, e ci auguriamo che Mogherini intenda occuparsene, seppure costretta dalla difficile situazione internazionale a non trascurare altri gravi problemi, quali la possibilità di una guerra su larga scala (paventata da alcuni) come conseguenza degli scontri che si stanno verificando tra la Russia e l’Ucraina.
Il ministro si è espresso così proprio ieri: «“Le condizioni di salute di Massimiliano non solo preoccupano molto, ma cambiano anche la situazione – ha spiegato la neo rappresentante degli Esteri Ue Federica Mogherini – e il governo sta riflettendo su come cambia anche il modo di reagire” nella vicenda. “L’internazionalizzazione della gestione della vicenda è pronta” ma intanto si sta lavorando “anche per riaprire nuovi canali di dialogo con il nuovo governo indiano”. “Su questa base ci stiamo adoperando quotidianamente sia io, sia il ministro Pinotti sia il presidente del Consiglio Renzi per fare in modo di riportarli in Italia tutti e due il prima possibile”, conclude il ministro degli esteri che, parlando a margine del dibattito davanti alla Commissione Esteri (Afet) al Parlamento europeo, sottolinea anche come Girone “sta assistendo in modo veramente esemplare” il commilitone».
Su La Stampa è sintetizzata così l’azione che il governo si propone di attuare: «La strategia italiana attuale è quella annunciata mesi fa dai ministri Mogherini e Pinotti di una internazionalizzazione della vicenda mirante ad un arbitrato internazionale. Sulla via di questo obiettivo di fondo, però, tenendo presente che nei due Paesi vi sono due governi nuovi, la parte italiana sta proponendo all’India un “dialogo costruttivo” che permetta alle parti di trovare vantaggiosa una soluzione negoziata che preveda il ritorno in tempi rapidi a casa dei due Fucilieri». Attendiamo gli esiti della vicenda, ma ora è tempo di tenere continuamente monitorata la situazione, non solo dal punto di vista diplomatico ma anche da quello medico.