Come ogni anno, da qualche tempo a questa parte, novembre è il mese dei baffi. È infatti iniziata l’edizione 2016 di Movember, la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per la ricerca sulla cura del cancro alla prostata. Negli anni, la fondazione che porta avanti questa causa ha ampliato il proprio impegno a favore delle principali patologie maschili, e su ZeroNegativo abbiamo cercato di dare spazio ogni anno all’approfondimento di una delle questioni affrontate. Quello che non cambia, da un anno all’altro, è la modalità iniziale di partecipazione alla campagna, e cioè, per quanto riguarda i maschi, radersi completamente il viso all’inizio di novembre, e poi farsi crescere solo i baffi durante tutto il mese, oltre a entrare nella community iscrivendosi da questa pagina. Il baffo sarà un segno distintivo, che genererà probabilmente domande relative al cambio di look nelle altre persone, alle quali si potrà spiegare il motivo della scelta.
I baffi diventano quindi un pretesto per stimolare curiosità e occasioni di parlare di Movember, al fine di attrarre nuove donazioni e allargare la comunità di Mo Bros. Ovviamente le donne non potranno contrare su questo espediente per fare propaganda a favore della campagna, ma sono comunque invitate a unirsi alla community (diventando Mo Sistas, non ci dilunghiamo sui termini perché abbiamo già spiegato tutto negli articoli precedenti, basta seguire il link pubblicato più su).
Quest’anno aggiungiamo un’area di ricerca sulla quale non ci siamo ancora soffermati, e che da qualche tempo fa parte degli impegni che Movember ha preso: si tratta della salute mentale dal punto di vista maschile. La strategia è quella di finanziare iniziative in giro per il mondo che abbiano alcune caratteristiche compatibili col progetto. In particolare, come spiegato nella pagina dedicata del sito internet di Movember, si tende a supportare quelle che «Sviluppano modelli di successo e scalabili per migliorare la salute mentale e il benessere degli uomini». I punti che descrivono le linee guida di Movember in questo senso continuano poi così: «Sfidiamo gli aspetti negativi della mascolinità e l’impatto che questi possono avere sulla salute mentale. Incoraggiamo gli uomini a restare in contatto con amici e famigliari. Portiamo le conversazioni riguardo la salute mentale al di fuori del sistema sanitario (per esempio nei club sportivi o sui posti di lavoro)».
Un altro caposaldo della partecipazione al Movember è l’impegno, da parte di associazioni o gruppi di qualunque tipo, a organizzare manifestazioni che incarnino lo spirito del progetto, e che possano favorire la raccolta di ulteriori fondi. Quest’anno, il mondo del rugby italiano si unisce alla causa grazie a uno sponsor decisamente pertinente, ossia l’azienda Proraso, che vende prodotti per la rasatura. L’occasione è quella dei test match in programma dal 12 al 26 novembre tra la nazionale italiana e quelle di altri Paesi. Il 12 novembre, in occasione della partita contro gli All Blacks (cioè la Nuova Zelanda), che si giocherà allo Stadio Olimpico di Roma, al villaggio Terzo Tempo di Roma sarà allestito un “temporary barber shop”, dove sarà possibile farsi aggiustare barba e baffi e fare una donazione a sostegno della ricerca.
Speriamo che anche quest’anno l’iniziativa abbia successo, anche se già un anno fa il Guardian sosteneva che il Movember fosse in declino: la raccolta fondi non era andata bene come negli anni precedenti e il successo della campagna sembrava andare scemando. Uno dei problemi è forse la moda, visto che un paio di baffi non è più un elemento così insolito da vedere sotto al naso di un uomo, come poteva esserlo nel 2003. Altro motivo può essere il proliferare di “mesi tematici” che negli anni si sono moltiplicati, come lo Stoptober (impegno a non fumare in ottobre), il Veganuary (che si spiega da sé) o il Dressember (che usa i vestiti come pretesto per parlare di sfruttamento delle donne). Ognuno ha associato un mese alla propria causa, ma ovviamente la presa sulle persone è limitata e c’è il rischio che si verifichi un’inflazione di questo tipo di iniziative.
In ogni caso, al momento crediamo ancora che il Movember abbia qualcosa da dare, e soprattutto da ricevere, a favore della salute maschile (e non siamo gli unici, visto che molte star dello sport e dello spettacolo si sono prestate ad associare la propria immagine alla Movember Foundation). Quindi siete tutti invitati a fare il primo passo, che è registrarsi sul sito italiano di Movember, e poi avrete un mese a disposizione per trasformare anche questo novembre in un mese di solidarietà.
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