Come gocce in mezzo al mare Associazione, pag 5 Novità relative agli esami del sangue associati alla donazione Associazione, pag 7 MAMELI chiama i volontari Avis di cembre 2023 semestrale anno XXXVII N. 02 Poste Italiane S.p.a. – Spedizione in abbonamento postale - Aut. N°495 Periodico ROC
dicembre 2023 | a tu per tu con l’avis 2 sommario Convocazione assemblea, pag 4 Ordine del giorno Associazione, pag 5 Novità relative agli esami del sangue associati alla donazione Associazione, pag 7 MAMELI chiama i volontari Avis Società, pag 9 Giulia e le altre: il no alla violenza è personale Ambiente, pag 11 Footprint: la nostra impronta ambientale Legalità, pag 13 Non è una partita amichevole Lettura, pag 15 Una goccia nel mare A TU PER TU CONL’AVIS Semestrale Direttore: Pierangelo Colavito Direttore responsabile: Marino Pessina Redazione: Cesare Raimondi Sergio Barazzetta Marco Parotti Marika Giustizieri Miriam Giudici Riccardo Dell’Acqua Ivan Borlandelli Renato Zucca Gli articoli firmati o siglati rispecchiano il pensiero dell’autore e non impegnano il giornale. Tiratura: 8.440 copie Amministrazione, Redazione e Direzione: Avis Legnano Via Girardi 19/G tel. 0331/453333 Elaborazione grafica: Eo Ipso Srl - Legnano (MI) Stampa: Eo Ipso Srl - Legnano (MI) Registrazione Tribunale di Milano n.6 del 9/1/87 Iscrizione ROC 31837 www.avis-legnano.org www.zeronegativo.org
dicembre 2023 | a tu per tu con l’avis 3 struire l’oggi. Ne siamo realmente convinti? E allora, mi domando, perché siamo davanti a persone e istituzioni cieche che guardano al loro orticello ignorando il fine più ampio? Ma forse la domanda più forte che possiamo farci per questo Natale e, soprattutto, per iniziare a cambiare le cose nel 2024: e io cosa faccio? editoriale Torniamo ad affrontare in questo numero del nostro “A tu per tu con l’Avis” il tema della comunità. L’importanza del fare rete, fare sistema, restare insieme. Dopo gli anni della pandemia pareva che avessimo assimilato il concetto del “remare tutti dalla stessa parte” in quanto “siamo tutti sulla stessa barca”, ma, quanto pare non è stato così. I terribili fatti di cronaca che vedono due importanti fronti di guerra aperti con migliaia e migliaia di vittime, gli episodi (che poi, tanto episodi non sono) di violenza e odio che riempiono le pagine dei giornali ci raccontano di una società che è cambiata: abbiamo bisogno di serenità. Facile a dirlo, dirà qualcuno, se però fatichi arrivare alla fine del mese, se ti trovi davanti un aggressore, se hai bisogni ai quali nessuno risponde. La risposta la trovo nella recente Festa del Donatore che abbiamo celebrato lo scorso 12 novembre a Legnano. Al di là del valore simbolico che ha avuto, soprattutto dopo i quattro anni di assenza a causa del l ’ emergenza sanitaria, è stata la testimonianza concreta che senza la donazione di ciascuno, Avis Legnano non sarebbe andata da alcuna parte. Senza ogni singola goccia di sangue non si sarebbe potuto dare il nostro contributo vitale e necessario a un sistema sanitario che ha “sete” di sangue. L’apporto di ognuno è fondamentale quando si tratta di affrontare il bene comune. Ogni singolo gesto contribuisce a coQuello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo. Madre Teresa di Calcutta
dicembre 2023 | a tu per tu con l’avis 4 CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ANNUALE Come da delibera del Consiglio Direttivo del giorno 18 Dicembre 2023, l’Assemblea Ordinaria dei Soci di Avis Legnano è convocata per Lunedì 26 febbraio 2024 Alle ore 19.30 in prima convocazione (con la presenza della maggioranza dei Soci), alle ore 20.30 in seconda convocazione (qualunque sia il numero dei presenti). L’assemblea si terrà presso la Sala Conferenze del Welcome Hotel, Via Grigna 14, Legnano (MI) con il seguente ordine del giorno: 1. Nomina dei Questori di Sala; 2. Nomina e composizione del Tavolo della Presidenza; 3. Relazione della Commissione Verifica Poteri; 4. Presentazione della Relazione associativa e del Conto Consuntivo 2023; 5. Relazione dell’Organo di Controllo; 6. Presentazione della Relazione Tecnico Sanitaria; 7. Discussione sull’attività associativa 2023 e sul Conto Consuntivo e relativa votazione; 8. Presentazione del Bilancio Sociale anno 2023 e votazione; 9. Presentazione del Bilancio di Previsione 2024, discussione e ratifica; 10. Nomina Organismo di Vigilanza; 11. Nomina delegati Assemblea Provinciale/Regionale/Nazionale e del capo delegazione. Data l’importanza dell’Assemblea sono certo che Vi sentirete impegnati a partecipare attivamente a questo momento associativo Il Presidente, Pierangelo Colavito P.S. PRESENTARSI MUNITI DI TESSERA ASSOCIATIVA Coloro che volessero prendere visione del Verbale dell’Assemblea 2023 e del Bilancio Consuntivo 2023, lo potranno fare in sede (via Girardi 19/G) nei giorni 21/22/23 Febbraio 2024, durante l’orario d’ufficio. associazione
dicembre 2023 | a tu per tu con l’avis 5 Gli esami del sangue svolgono un ruolo cruciale nella pratica medica e forniscono informazioni dettagliate sullo stato di salute generale consentendo la diagnosi precoce di molte condizioni mediche. Durante la donazione di sangue vengono effettuati diversi esami per garantire la sicurezza del sangue stesso e per assicurarsi che il donatore sia in buone condizioni di salute, tali da garantire la sicurezza della donazione stessa. Tra questi esami vi sono quelli fondamentali per monitorare la salute ematica, quali la conta dei globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine. Questi parametri possono essere indicativi di problemi come le anemie, le infezioni o alterazioni della coagulazione. Altri esami effettuati sui donatori sono quelli per valutare la funzionalità renale ed epatica, con possibilità di identificare precocemente eventuali disfunzioni per le quali risulta opportuno effettuare eventuali approfondimenti. Da non associazione Novità relative agli esami del sangue associati alla donazione di Salvatore Esposito Direttore sanitario Avis Legnano
dicembre 2023 | a tu per tu con l’avis 6 dimenticare anche gli esami biochimici, come la glicemia e il profilo lipidico, che possono svelare precocemente un eventuale diabete o la predisposizione a malattie cardiovascolari e la cui alterazione potrebbe indicare la necessità di modificare il proprio stile di vita, per non sviluppare gravi patologie. In sintesi gli esami del sangue associati alla donazione rappresentano uno strumento diagnostico versatile che contribuisce significativamente alla prevenzione e alla diagnosi di eventuali condizioni di interesse medico. Essendo così importanti, risulta fondamentale che il donatore abbia la possibilità di disporre il più velocemente possibile dei referti degli esami che, storicamente presso la nostra sede Avis vengono riportati su carta stampata e consegnati di persona al donatore stesso o a un suo delegato. Questo inevitabilmente comporta un disguido legato alla necessità di ritornare in sede per il ritiro. Per ovviare a ciò AVIS sta lavorando per venire incontro ai donatori dando loro la possibilità di consultare direttamente sul proprio fascicolo sanitario elettronico gli esami associati alla donazione. Questo consentirà al donatore di non dover per forza ritornare in sede per il ritiro degli esami, potendoli consultare già dal giorno successivo sul sito della regione, e di eventualmente discuterli con il proprio Medico Curante in caso di necessità. A tal proposito stiamo sistemando gli ultimi dettagli burocratici e quando il processo sarà concluso, provvederemo ad avvisare tutti i donatori nel momento in cui ci sarà il passaggio degli esami sul fascicolo sanitario elettronico. associazione
dicembre 2023 | a tu per tu con l’avis 7 La salute si difende contribuendo anche alla ricerca scientifica. È così che Avis Legnano ha voluto essere partner, coinvolgendo i propri donatori residenti a Legnano, nel progetto di ricerca MAMELI promosso dall’Università degli Studi di Milano. Si tratta di un progetto che mira a comprendere come i fattori ambientali - quali, ad esempio, l’aria che respiriamo, l’alimentazione e le abitudini di vita (insieme di elementi che in ambito scientifico viene definito “esposoma”) - influenzano l’espressione del nostro DNA, pur senza alternarne le sequenze. L’ipotesi formulata dal team di ricerca, guidato dalla legnanese Valentina Bollati, professoressa associata del dipartimento di Scienze cliniche e di comunità dell’Università degli studi di Milano, è che «le sequenze ripetute potrebbero rappresentare gli elementi chiave per tracciare l’adattabilità del DNA agli stimoli ambientali», spiegano i referenti del progetto. Queste, «potrebbero essere considerate come interruttori epigenetici altamente sensibili che possono essere attivati in risposta a stimoli ambientali, inducendo alterazioni/attivazioni a più livelli». MAMELI punta a investigare l’ampia gamma di fattori ambientali in un sistema relativamente controllato, sfruttando l’insieme di fattori di rischio comportamentali, ambientali e occupazionali riscontrati in una popolazione urbana. MAMELI chiama i volontari Avis associazione
dicembre 2023 | a tu per tu con l’avis 8 Lo studio, che mira a coinvolgere complessivamente 6.200 persone, nella sua fase iniziale prevista da gennaio 2024 si rivolge esclusivamente ai donatori e alle donatrici di Avis Legnano residenti a Legnano. A loro sono richiesti essenzialmente quattro passaggi per un impegno di due settimane: innanzitutto, indossare un braccialetto (FitBit) che misura la frequenza cardiaca, la qualità del sonno e il livello di attività fisica; scaricare e installare sul cellulare un’applicazione che raccoglie quotidianamente informazioni, quali il consumo di acqua o alcol, il fumo di sigaretta e l’umore, attraverso domande rapide durante il giorno; attivare la funzione GPS sul proprio cellulare così da registrare la posizione (se in aree verdi o zone ad alto traffico) e l’esposizione all’inquiMAMELI MAMELI – acronimo per MApping the Methylation of repetitive elements to track the Exposome effects on health: the city of Legnano as a LIving lab”, in italiano “Mappare la metilazione degli elementi ripetuti per tracciare gli effetti dell’esposoma sulla salute umana: la Città di Legnano come ‘laboratorio vivente’” - è un progetto di ricerca ideato e coordinato da Valentina Bollati, professoressa associata del dipartimento di Scienze cliniche e di comunità dell’Università degli studi di Milano, finanziato dal Consiglio europeo per la ricerca con quasi 3 milioni di euro, e sostenuto dal Comune di Legnano, da Avis Milano e Avis Legnano. Il progetto vede coinvolti anche l’Università di Parma, l’Università dell’Insubria e l’Istituto Italiano di Tecnologia. namento atmosferico. Al termine delle due settimane, ai volontari verranno chiesti una provetta di sangue, un campione di urine e un tampone nasale. Queste ultime operazioni saranno effettuate presso la sede di Avis Legnano, in corrispondenza con la chiamata alla donazione. Tutte le operazioni si svolgono nel più ristretto rispetto della privacy del donatore. La partecipazione è del tutto volontaria ed è possibile candidarsi scrivendo a mameli@ avis-legnano.org, indicando nome, cognome e numero di telefono. Per ulteriori informazioni o chiarimenti sul progetto, è possibile consultare https://mameli. unimi.it. associazione
dicembre 2023 | a tu per tu con l’avis 9 Giulia e le altre: il no alla violenza è personale società Che sia il momento della svolta? La vicenda di Giulia Cecchettin ha indubbiamente scosso sul tema della violenza contro le donne. La sua uccisione, tra le 106 - non certo meno importanti - avvenute nei primi undici mesi dell’anno (una ogni tre giorni), ha fatto deflagrare un problema: la violenza di genere è un tema che tocca ciascuno. Finalmente siamo andati concretamente oltre la “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” (che si celebra il 25 novembre): la tragedia di Giulia è stata capace di alzare la riflessione, di coinvolgere, di toccare se non le coscienze almeno l’emotività e di portare in piazza 10 mila persone. Non solamente mettendo sotto ai riflettori gli uomini tutti, ma anche estendendo la responsabilità a ciascuno di noi. Ha toccato dal di dentro la vita quotidiana, ha saputo (si spera) fare breccia in un muro fatto spesso di apparenza, dove le panchine rosse vengono rispolverate una volta all’anno e dove alla denuncia spesso fa seguito il nulla. Ma è dal padre di Giulia che ci arriva la lezione più importante. Nel suo discorso ai funerali della figlia, Gino Cecchettin ha parlato di femminicidio come «risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà prima di perdere
dicembre 2023 | a tu per tu con l’avis 10 società anche la vita. Come può accadere tutto questo? Come è potuto accadere a Giulia?», si è chiesto. «Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell’informazione». E ancora: «Mi rivolgo per primo agli uomini, perché noi per primi dovremmo dimostrare di essere agenti di cambiamento contro la violenza di genere. Parliamo agli altri maschi che conosciamo, sfidando la cultura che tende a minimizzare la violenza da parte di uomini apparentemente normali. Dovremmo essere attivamente coinvolti, sfidando la diffusione di responsabilità, ascoltando le donne e non girando la testa di fronte ai segnali di violenza anche i più lievi». E ha concluso: «La nostra azione personale è cruciale per rompere il ciclo e creare una cultura di responsabilità e supporto». È stato spostato il focus dell’attenzione: dalla collettività, si è scesi nell’ambito personale. Ed è stata indicata la strada: un problema sociale quale è quello della violenza di genere si combatte con un’azione personale. Agire, quindi. Agire seguendo più livelli: quello educativo che passa, per esempio, da una famiglia patriarcale nel senso più ancestrale del termine; quello sociale, fatto di una comunità che è attenta a tutti i suoi membri ed è pronta a supportare e sostenere quando vede una situazione problematica; quello della re-azione, che porta a reagire, rialzarsi dopo anni di violenza e soprusi. Le prime testimoni di questa re-azione sono state tre bambine, rispettivamente di 8, 10 e 12 anni. A Reggio Calabria, fine novembre, dal balcone della loro casa sono riuscite ad attirare l’attenzione con un cartello con scritto “Help” e facendo il segnale di comunicazione di aiuto, quel “signal for help” che consiste nell’aprire la mano tenendo le quattro dita in alto per poi piegarle coprendo il pollice. Insieme le tre ragazzine hanno salvato la madre, in quel momento vittima del marito. Così, nella speranza che quella bara bianca posta al centro della basilica di Santa Giustina a Padova non sia dimenticata velocemente, ven- gono da condividere le parole di Fabrizio De Andrè, non come denuncia ma come stimolo a non restare immobili: “Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti” (Canzone del maggio). Il “no” alla violenza deve essere personale e ogni giorno.
dicembre 2023 | a tu per tu con l’avis 11 ambiente Di quanti pianeti avremmo bisogno se avessimo tutti il nostro stile di vita? È la domanda da cui parte il concetto di “Impronta Ambientale”, un parametro che misura l’impatto sull’ambiente, con tanto di consumo di risorse e inquinamento, che ciascuno di noi ha nella sua vita quotidiana. È un dato estremamente concreto per fare in modo che nessuno si senta escluso dal dire: emergenza climatica, crisi delle risorse e inquinamento, questa situazione ambientale è anche un po’ colpa mia. Questa metodologia di calcolo è stata messa a punto negli anni Novanta del secolo scorso da Mathis Wackernagel e William Rees della British Columbia University. Con “Impronta Ambientale”, i due studiosi sono andati a codificare un importante indicatore che consente di monitorare l’utilizzo delle risorse naturali disponibili sul nostro pianeta con lo scopo indiretto di promuovere azioni finalizzate allo sviluppo sostenibile. L’idea di quantificare l’Impronta è nata dalla considerazione che, specie nei Paesi Industrializzati, l’attuale modello di sviluppo comporta un consumo di risorse superiore a quello che il Pianeta Terra è in grado di fornire e di rigenerare. Come spiega l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale: “L’impronta ambientale misura quanta superficie in termini di terra e acqua la popolazione umana necessita per produrre, con la tecnologia disponibile, le risorse che consuma e per assorbire i rifiuti prodotti”. In questi termini, “è possibile misurare l’impronta ambientale di un individuo, di una città, di una popolazione, ma anche di una azienda o di un prodotto”. Dal punto di vista tecnico, sono sei le componenti che vengono utilizzate per stabilire “l’Impronta”: la superficie di terra Footprint: la nostra impronta ambientale
dicembre 2023 | a tu per tu con l’avis 12 coltivata necessaria per produrre gli alimenti, l’area di pascolo necessaria per produrre i prodotti animali, la superficie di foresta necessaria per produrre legname e carta, la superficie marina necessaria per produrre pesci e frutti di mare, la superficie di terra necessaria per ospitare infrastrutture edilizie e la superficie forestale necessaria per assorbire le emissioni di anidride carbonica dovute al consumo energetico del soggetto considerato. Se è vero che il 60% dell’Impronta Ecologica mondiale è costituito dalle emissioni di anidride carbonica, vi sono 5,8 miliardi di persone, ovvero il 72% dell’intera popolazione, che vivono in un Paese che ha un deficit di biocapacità, ovvero consuma in un anno più di quanto la Terra possa produrre. Il Global Footprint Network, l’organizzazione internazionale non profit che ha dato vita all’Impronta Ambientale, ogni anno misura l’Earth Overshoot Day, il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra, cioè il giorno in cui vengono consumate le risorse rinnovabili che il Pianeta è in grado di offrire nell’arco di un anno. Questo significa che si va a debito di risorse, come se già al 20 del mese fossero finiti i soldi dello stipendio. Nel 2023 questa data è caduta il 2 agosto; 50 anni fa, nel 1973, l’Overshoot Day è stato il 3 dicembre. La data è sempre andata anticipandosi e il nostro debito ecologico è cresciuto. Quindi, rendere i nostri stili di vita compatibili con la salute del Pianeta è una necessità. Come dice il Global Footprint Network, «finché la sostenibilità sarà vista come una scelta nobile e non come una scelta necessaria, le azioni che si intraprenderanno saranno insufficienti. La realtà è che tutti noi svolgiamo un ruolo in questo contesto, che ce ne rendiamo conto o meno». A questo punto la domanda sorge quasi spontanea: cosa fare? Sono diversi i decaloghi che sono stati stilati per rendere più leggera la nostra “Impronta”. Ridurre l’uso dell’auto in favore di mezzi di trasporto sostenibili, optare per borse riutilizzabili al posto di quelle in plastica quando si va a fare la spesa, consumare meno risorse chiudendo il rubinetto dell’acqua quando non vi è stretta necessità, spegnere la luce se non serve, non tenere il termostato in casa a livelli tropicali in inverno o polari in estate sono solamente alcune delle indicazioni che ciascuno può facilmente adottare. Magari un primo passo, di consapevolezza, può essere fatto semplicemente misurando la propria Impronta Ambientale: www. footprintcalculator.org. ambiente
dicembre 2023 | a tu per tu con l’avis 13 legalità È sempre una questione di scelte. Grandi o piccole che siano, è dalle decisioni che quotidianamente prendiamo che contribuiamo a costruire, mattone dopo mattone, il mondo in cui viviamo. Un’affermazione che vale anche quando si parla di lotta alla mafia. «Il ruolo dei cittadini, di ciascun cittadino è fondamentale». Alessandra Dolci, coordinatrice della Direzione Distrettuale Antimafia al Tribunale di Milano ne è convinta. «È importante scegliere da che parte stare ogni giorno». Non è una novità che la criminalità organizzata abbia trovato nella ricca Lombardia un terreno fertile; non è neppure una novità che la mafia abbia cambiato “pelle”: «Oggi i mafiosi si presentano come operatori economici». Spiega: «Di fatto, si presentano come risolutori di problemi, anche persino nelle controversie condominiali, alla ricerca di sempre maggiore accettazione sociale». Già, perché chi abita al Nord fatica ad accettare chi si presenta con coppola e lupara. Meglio avere a che fare con colletti bianchi che, all’apparenza, non hanno nulla di diverso da un potenziale socio in affari o da un professionista esperto. «Usando un linguaggio calcistico, la lotta alla mafia non può essere considerata una partita amichevole; un qualcosa che viene affrontato con leggerezza e senza comprenderne fino in fondo le conseguenze. È una questione etica». Il riferimento è al consulente, l’amico, il fornitore che si presenta come capace di portare benefici a un’attività economica. Sulla carta non ci sarebbe nulla di male; in sostanza la differenza è enorme. Prosegue Dolci: «Le infiltrazioni mafiose vanno a inserirsi in diversi settori dell’economia: secondo quanto è emerso dalle ultime e più recenti indagini, spaziamo dalla logistica alla ristorazione, sempre presentandosi come Non è una partita amichevole
dicembre 2023 | a tu per tu con l’avis 14 legalità risolutori di problemi. Ad esempio, davanti a un’azienda di dimensioni medio - grandi che vuole esternalizzare alcune prestazioni ad alta intensità lavorativa, si presentano cooperative o consorzi capaci di dare le risposte; sono realtà però destinate alla liquidazione se non al fallimento nell’arco di pochi anni. Il servizio viene erogato a un costo inferiore rispetto ai costi di mercato, perché non vengono versati i contributi e i servizi acquistati dalle aziende. Chi ci guadagna? Il committente sicuramente perché ha accesso a prestazioni con costi inferiori a quelli di mercato. Ci guadagna anche il sistema mafioso che ha avuto l’incarico». Gli effetti non sono solamente, come sottolinea la coordinatrice della DDA di Milano, in «un’alterazione delle regole del mercato che hanno effetti su chi, invece, queste regole le rispetta, ma anche in un’accettazione tacita di un sistema che poggia le sue radici su un concetto mafioso». Non certo ultimo, il danno erariale, e qui tutti indistintamente ne siamo colpiti perché si tratta di imprese “nate per fallire”. «Come detto, parliamo di società prevalentemente destinate alla bancarotta fiscale - aggiunge -. L’indagine condotta nel Comasco ha evidenziato 30 fallimenti, con un danno erariale da milioni di euro». Una strategia che ha portato e porta anche diversi imprenditori ad assoggettarsi ai gruppi criminali con le loro aziende che diventano di proprietà delle organizzazioni mafiose. Una strategia vista anche in pieno periodo Covid con l’assegnazione dei fondi previsti dai “decreti liquidità”. «In questo modo sono stati accumulati veri e propri tesoretti». Si tratta di sistemi profondamente articolati e complessi, che richiedono competenze, conoscenze e opportunità. «Per questo vengono utilizzati professionisti che, non sono parte della rete mafiosa, ma si rendono disponibili a mettere i loro servizi per queste persone», continua Dolci. Non ultimo, il ruolo della politica. Dolci ricorda un solo elemento: «La legge sulla confisca dei beni alla criminalità organizzata risale al 1982. È la legge “La Torre” e riporta il nome del primo firmatario Pio La Torre (ucciso da Cosa Nostra proprio nel 1982, ndr). Per approvarla ci volle un iter parlamentare di due anni. Perché?», si chiede. «L’atteggiamento della politica è importante». E ricorda: «Non siamo davanti a una partita amichevole. Tutti dobbiamo fare la nostra parte».
dicembre 2023 | a tu per tu con l’avis 15 lettura Il tema è di stretta attualità e l’autrice ne è testimone diretta, non perché impegnata nei salvataggi ma in qualità di funzionario prefettizio al Ministero dell’Interno. In “Una goccia nel mare” (136 pagine, Europa Edizioni, 2022), Michela Signorini racconta dei gommoni che, attraversando il Mediterraneo, arrivano sulle coste italiane con il loro carico di disperazione e di speranza. Il libro non nasce da una volontà di cronaca e neppure di denuncia, ma dal lavoro che l’autrice è stata chiamata a fare per diversi anni: intervistare, intervenire, integrare nella legalità, ma soprattutto comprendere. Ed è partendo proprio da questo ultimo compito, per quanto difficile e complesso da assimilare, che inizia la narrazione. Che differenza c’è fra rifugiato e richiedente asilo? Cosa significa ricollocamento? Quali leggi regolano questa realtà così complessa? Le risposte a queste domande ci riguardano in prima persona, perché descrivono la società in cui viviamo, che si trasforma sempre più velocemente. Siamo nati dal lato “giusto” del globo: abbiamo il dovere morale di pareggiare i conti con il destino ricevuto. «I migranti - ha spiegato in una recente intervista all’Adnkronos - sono “costretti” a lasciare casa e affetti, patria e identità. Nel mondo rappresentano un numero in costante crescita, un aumento proporzionale rispetto a guerre, carestie, distruzione, disuguaglianze economiche e sociali». Attraverso questo libro Michela Signorini prova a raccontare, con determinazione e ironia, quanto sia importante “Restare Umani”. Non esistono verità assolute, ma ogni testimonianza ricostruita e fotografia scattata sottolineano la medesima considerazione: l’unica risorsa possibile è la solidarietà. Tutti siamo chiamati a collaborare, ciascuno come può. Il libro ha ricevuto il Diploma d’Onore con Menzione, nella sezione narrativa edita emozione, al Concorso Letterario Nazionale di Narrativa e Poesia – “Argentario” 2023. Una goccia nel mare
sentori di spezie nel freddo del mattino luccichii fatati nell’erba ghiacciata gocce di rugiada prima del disgelo uno squarcio di sole nel vostro mattino la corsa di un cane che abbaia festoso l’agguato di un gatto tra le mura di casa il disarmante sorriso di un bimbo felice le carezze nodose di un vecchio ricordo cristalli di miele e gocce di zucchero pere glassate e cascate di caldarroste profumi di mosto, vaniglia e caffé pentoloni roventi di marmellata di more un sentiero nascosto tra vecchi casali una verde radura tra i rami del bosco una stilla radiosa da un’antica sorgente foglie secche che danzano nel vento canti ritmati in un grande camino nenie sussurrate dai fiocchi di neve abbracci sicuri al calar della sera cuscini di piume e lenzuola di flanella stelle cadenti per i vostri desideri buon 2024 Vi auguriamo
RkJQdWJsaXNoZXIy NDIwMTg=