Nonostante l’arrivo dell’estate sia accompagnato da un caldo asfissiante, il fermento culturale delle nostre città non sembra spegnersi. Anzi, a Bologna sta trovando il modo di darsi un’organizzazione e delle priorità. C’è un movimento che si è costituito nei mesi scorsi sotto la sigla NoA, che sta per Nation of Arts, e già da qualche tempo promuove incontri e assemblee rivolte a tutti coloro che in qualche modo si occupano di cultura nel capoluogo emiliano e vogliono dare il proprio contributo. L’obiettivo è trovare spazi in cui far crescere nuove realtà musicali, artistiche, creative, per far sì che Bologna torni a rappresentare un contesto favorevole all’espressione di nuove idee, come lo è stata fino ad alcuni anni fa, e come continua a essere considerata, nonostante i tanti cambiamenti che nel tempo ne hanno limitato le possibilità.
Dopo alcune riunioni “per addetti ai lavori”, NoA si presenta alla città, e lo fa con un concerto-evento, dal titolo “Sogno per una festa di mezza estate”, che si svolgerà il 13 luglio dalle 19 ai Giardini Margherita. Tra le altre cose, in programma ci sono i concerti di Voodoo Sound Club, Guantanamo Express, Banda Roncati e Junk Food. Questa «vuole essere anche un’occasione di incontro tra artisti e lavoratori creativi -si legge nel comunicato diffuso dagli organizzatori- per condividere e reclamare insieme l’esigenza di spazi liberi e aperti per l’espressione artistica». L’intenzione è quindi mostrare un esempio rappresentativo di ciò che la città è in grado di esprimere da questo punto di vista, ma con l’obiettivo dichiarato di far diventare quella di venerdì un’occasione per chiedere spazi in cui tutto questo possa continuare a esistere e a crescere: «Con questa proposta, intendiamo dare un assaggio di quella che chiamiamo Casa delle Arti. Una casa dove artisti visivi, musicisti, cineasti, teatranti, danzatori, filosofi, poeti, tecnici audio e luci, grafici, architetti, scrittori, attori, studenti e cittadini che fanno della creatività e dell’immaginazione un’attitudine di vita possano lavorare insieme e confrontarsi con la città.
Vogliamo riflettere sull’arte e sulla cultura intesi come bene comune e crediamo che a Bologna sia necessario un luogo che diventi fucina per il lavoro collettivo. Un luogo che in questa città manca. Sentiamo l’esigenza di questo spazio ed è per questo che come singoli abbiamo iniziato a riconoscerci e a confrontarci da qualche mese, al di là delle discipline o aree di riferimento di ognuno di noi».
La campagna virale di promozione dell’evento è iniziata da tempo, a partire dal profilo Facebook della NoA. Ma chiunque può contribuire a diffondere la notizia «scattando delle foto nella città cercando le lettere che compongono la parola NoA, oppure creando composizioni di lettere con gli oggetti che trovi intorno a te per poi pubblicarle sulla bacheca». È in atto anche una campagna video, il primo dei quali si può vedere qui, mentre qui c’è il secondo. Ovviamente, oltre a diffondere la notizia sfruttando i social network, è possibile partecipare all’evento in maniera più diretta, proponendo un’attività (laboratorio, spettacolo ecc.) all’interno della programmazione, aiutando nella gestione pratica, o entrambe queste cose insieme. «Stay tuned, NoA si sta liberando!».