Quasi tutti coloro che passano molte ore al giorno davanti allo schermo di un computer hanno avuto una qualche esperienza di fastidio legata agli occhi: prurito, secchezza, rossore, ecc. Inoltre è sempre più noto il fatto che la luce blu che emettono gli schermi ha un effetto negativo sul ritmo veglia-sonno, ossia i processi fisiologici legati all’alternarsi del giorno e della notte. La luce degli schermi è infatti molto simile a quella solare, il che manda in confusione il nostro cervello che ritarda la produzione di melatonina, l’ormone che ci fa venire sonno. Spesso si fa però confusione tra i due problemi: l’affaticamento e gli effetti collaterali della luce blu non sono infatti collegati. Sono disturbi che spesso si manifestano nelle stesse persone perché entrambi legati all’uso del computer, ma non per questo sono dati dalle stesse cause. Per capirci, le lenti anti-luce blu non sono più riposanti per la vista, ma possono essere molto utili se si utilizza il computer (o qualunque altro dispositivo retroilluminato) nelle ore serali.

L’affaticamento della vista

Come spiegato in un articolo del New York Magazine, infatti, il problema dell’affaticamento della vista è dato dal fatto di sforzare la vista per un tempo molto prolungato. Lo stesso effetto che si ha dopo un uso prolungato del computer si potrebbe avere leggendo un libro per molte ore. Come suggerisce Rahul Khurana, oftalmologo e portavoce dell’American Academy of Ophtalmology, non c’è nessun tipo di lenti particolari suggerite durante l’uso del computer nelle ore di luce. Un consiglio per evitare disturbi è staccare lo sguardo dallo schermo ogni 20 minuti circa, osservando qualcosa che stia a qualche metro di distanza da noi per almeno 20 secondi. Se questa strategia non ha effetti, Khurana consiglia allora l’uso di soluzioni specifiche per favorire l’idratazione dell’occhio.

Il ritmo veglia-sonno

Altro problema è quello dei ritmi circadiani. Per evitare di ritrovarsi svegli nel letto a tarda ora, senza possibilità di prendere sonno, è innanzitutto consigliato evitare l’esposizione a schermi retroilluminati a partire da almeno quattro ore prima di andare a dormire. Si tratta di un’abitudine difficile da acquisire però, data l’abitudine piuttosto diffusa di restare esposti a schermi lungo tutta la giornata, sera compresa. A quel punto, degli occhiali con lenti specifiche possono aiutare. Nell’articolo sono citati due studi, uno del 2009, l’altro del 2015, che sembrano confermare un effettivo miglioramento della qualità del sonno e dell’umore tra chi utilizza lenti anti-luce blu rispetto a chi non le indossa. L’offerta commerciale in questo settore è ormai molto ampia e su Internet troverete facilmente recensioni di marchi e modelli più o meno efficienti. Per chi indossa occhiali da vista è possibile richiedere il trattamento anti-luce blu quando si acquistano nuove lenti.