Oggi si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia, ossia contro ogni forma di pregiudizio basato sull’orientamento sessuale. Il fatto che sia una ricorrenza recente (è stata istituita con risoluzione del Parlamento Europeo nel 2007) testimonia il fatto che fino a poco tempo fa si trattava di un tema tabù. Apprezzabile quindi che, per la prima volta, il ministro all’Istruzione Francesco Profumo abbia ritenuto opportuno parlarne. E lo ha fatto con una circolare diffusa nelle scuole: «La giornata rispecchia i principi costitutivi sia dell’Unione Europea sia della Costituzione italiana –si legge-: il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, l’uguaglianza fra tutti i cittadini e la non discriminazione. Sono le condizioni che consentono alla società di promuovere l’inclusione di tutti e di ciascuno e di battersi contro ogni offesa alle persone. […] le scuole favoriscono la costruzione dell’identità sociale e personale da parte dei bambini e dei ragazzi, il che comporta anche la scoperta del proprio orientamento sessuale. Il loro ruolo nell’accompagnare e sostenere queste fasi non sempre facili della crescita risulta decisivo, anche grazie alla capacità di interagire positivamente con le famiglie».

Nel seguito della comunicazione il Ministero si ricollega al fenomeno del bullismo e fornisce informazioni circa le iniziative messe in campo per arginare il fenomeno. In particolare, si segnala la piattaforma www.smontailbullo.it (e il numero verde 800 669 696 come centro di prima assistenza), che si propone come spazio informativo per l’avvio di progetti su questo tema. E proprio sul sito, nella sezione dedicata all’omofobia, saranno ospitate iniziative e progetti (più avanti torneremo a dare un’occhiata per verificare che sia davvero così) realizzati dalle scuole.

Interessanti le parole di Paolo Patané, presidente di Arcigay: «La circolare rappresenta un atto fondamentale che ha in se stesso l’evidenza del suo grande spessore, laddove richiama la nostra Costituzione e la Carta dei diritti dell’Unione europea. Mi sembra che sia rilevantissimo per tre ragioni: perché per la prima volta fa della giornata mondiale contro l’omofobia un tema che doverosamente deve vivere nelle scuole un teatro essenziale; perché dimostra che stare in Europa non può voler dire solo occuparsi di pareggio di bilancio; e perché offre alle scuole un riferimento preciso all’interno del Ministero nel contrasto al bullismo».

E poi una considerazione naturale, pensando alla natura di questo esecutivo: «Un governo definito “tecnico” ha avuto il coraggio di salire di livello e di ricollocare un tema di giustizia come quello del contrasto all’omofobia e del diritto alla realizzazione della propria personalità in un contesto chiave come quello scolastico, sottraendolo ai beceri conflitti ideologici e riconoscendogli finalmente dignità oggettiva. Questo è l’orizzonte a cui guardiamo e su cui pretendiamo che i partiti che presto si confronteranno per il governo del Paese, dimostrino altrettanto spessore culturale e politico». Al di là di questi spiragli che si aprono, ci aspettiamo iniziative legislative che tutelino dalla discriminazione omofobica e magari diano seguito alle parole di Barack Obama, secondo cui «le coppie dello stesso sesso dovrebbero potersi sposare».