[Con questo post ZeroNegativo vi saluta e, come di consueto in questo periodo, si prende una piccola pausa. Le pubblicazioni riprenderanno regolarmente il 10 gennaio 2022. Buone feste e felice anno nuovo!]

Vi salutiamo con una lettera pubblicata ieri su Repubblica, inviata da Yuri, una persona ricoverata al Policlinico di Milano, e una piccola riflessione. Ecco la lettera.

Sono ricoverato al Policlinico di Milano nel reparto di ematologia con una leucemia mieloide acuta e finora ho ricevuto una visita al giorno di mezz’ora da una sola persona. Da ieri le visite sono ridotte a mezz’ora a settimana. Non sta a me dirvi che non si vive di sola chemio.

Ho scritto al direttore proponendo di richiedere oltre al Green Pass un tampone fatto al massimo un’ora prima. Medici e infermieri hanno solo il Green Pass quindi potrebbero essere più pericolosi. Non mi ha ancora risposto. Qui si muore anche di solitudine.

Una lettera triste, difficile, ce ne rendiamo conto, ma ci preme chiudere l’anno pensando alle tante persone che, come Yuri, si trovano ancora in quella condizione di solitudine che in tanti abbiamo vissuto durante i primi mesi della pandemia.

Ci saremmo augurati di trovarci in una situazione migliore, giunti a questo punto, ed è giusto riconoscere il contesto e prendere tutte le precauzioni del caso, con la prudenza e il rispetto delle regole.

L’invito però è rivolto a chi queste regole le decide. Quelle che impediscono a Yuri di vedere le persone a lui care, se non per mezz’ora alla settimana, potevano essere accettate all’inizio della pandemia. Oggi abbiamo degli strumenti in più, a partire dai vaccini, per trovare modi diversi di fare le cose, in sicurezza, ma senza abbandonare chi è più fragile a una solitudine che nessuna terapia potrà guarire.

Le misure di emergenza vanno bene durante un’emergenza. Ma dopo quasi due anni non possiamo più parlare e ragionare in questi termini. La presenza del coronavirus è la realtà, ci piaccia o no.

Le cose miglioreranno, ma ci vorrà del tempo. Nel frattempo, bisogna avere il coraggio e la visione per trovare il modo di stare in questa nuova realtà. Accettandola, affrontandola, senza farsi sopraffare.

(Foto di Sasha Freemind su Unsplash )

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