Sentirsi spossati in maniera più o meno costante è un disturbo comune, e scoprirne la causa principale richiede spesso un po’ di indagine. Anche se a volte semplici cambiamenti nello stile di vita possono risolvere il problema, alla base potrebbe anche esserci una patologia o l’uso di farmaci. La buona notizia è che, in molti casi, identificare e trattare la fonte della stanchezza può migliorare di molto i livelli di energia.
Il primo passo, spiega un articolo sul New York Times, consiste nel valutare le abitudini di sonno. Dormite abbastanza e in maniera regolare? Anche lo stress può disturbare il sonno. L’obiettivo è dormire almeno sette ore a notte, cercando di essere il più possibile costanti nell’orario in cui si va a letto e ci si sveglia. È anche consigliato limitare la caffeina e l’alcol, in particolare nelle ore prima di andare a letto, ed evitare di stare davanti allo schermo o fare spuntini notturni. Finire la cena almeno due o tre ore prima di andare a letto può anche migliorare la qualità del sonno.
Se la stanchezza persiste nonostante l’igiene del sonno, è consigliabile consultare un medico. Uno specialista del sonno può aiutare a ottimizzare le abitudini e a indagare sulle potenziali cause mediche.
I disturbi del sonno sono molto diffusi e possono avere un impatto significativo sui livelli di energia. L’insonnia, che colpisce circa il 30% degli adulti in tutto il mondo, comporta la difficoltà di addormentarsi o di rimanere addormentati. Questo può portare a sonnolenza diurna, a difficoltà di concentrazione e a una sensazione di nervosismo. Mentre l’insonnia di breve durata può derivare dallo stress o dal jet lag in caso di lunghi viaggi, l’insonnia cronica è quella che persiste per tre mesi o più. La terapia cognitivo-comportamentale è spesso più efficace dei farmaci per il trattamento dell’insonnia, secondo gli esperti sentiti dal Times.
Un altro disturbo comune del sonno è l’apnea ostruttiva, caratterizzata dal collasso dei muscoli della gola durante il sonno, che interrompe la respirazione. I sintomi possono variare dal russare e boccheggiare fino alla sonnolenza diurna. L’apnea del sonno non curata può aumentare il rischio di malattie cardiache, ictus e diabete.
La sindrome delle gambe senza riposo, caratterizzata da una sensazione di disagio alle gambe e dall’impulso a muoverle, può anche disturbare il sonno. I sintomi tendono a peggiorare di notte, rendendo difficile addormentarsi. Il massaggio delle gambe e la riduzione o l’eliminazione dell’alcol e della caffeina possono aiutare a gestirne i sintomi. Anche il trattamento della carenza di ferro può essere utile.
L’affaticamento può però essere un sintomo di varie altre patologie. Gli squilibri ormonali, come l’ipotiroidismo, possono contribuire all’affaticamento. La carenza di ferro, particolarmente comune nelle donne in periodo mestruale o in chi segue diete vegetariane o vegane non bilanciate, può anch’essa causare stanchezza. La carenza di vitamina D e B12 è un’altra potenziale causa. Gli esami del sangue possono identificare queste carenze e gli integratori possono aiutare a ripristinarne i livelli.
Le malattie croniche, tra cui diabete, depressione, problemi gastrointestinali e long COVID, spesso vedono la stanchezza come sintomo chiave. La sindrome da stanchezza cronica provoca una stanchezza debilitante e, sebbene non esista una cura, i sintomi possono essere gestiti.
Alcuni farmaci, come gli antidepressivi, le benzodiazepine e gli antistaminici, possono indurre la stanchezza.
Anche se la grande quantità di potenziali cause di stanchezza può sembrare sconfortante, conclude il Times, gli esperti sottolineano che individuare la ragione della stanchezza è possibile. Consultare uno specialista del sonno è spesso un passo prezioso per trovare risposte e soluzioni efficaci.
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