Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di decessi nel mondo. I dati più recenti riportati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) parlano di 17,9 milioni di persone nel 2019, pari al 32% di tutti i decessi globali. Tra questi, infarto e ictus rappresentano le patologie maggiormente riscontrate. La distribuzione dei casi nel mondo non è omogenea: oltre tre quarti avvengono in paesi a basso e medio reddito.

Approfittiamo della Giornata mondiale del cuore, che ricorre oggi, per ricordare che con i propri comportamenti e abitudini è possibile ridurre le probabilità di insorgenza di questi problemi. La maggior parte delle malattie cardiovascolari – spiega l’OMS – può essere prevenuta intervenendo sui fattori di rischio comportamentali, come l’uso di tabacco, una dieta poco sana, l’inattività fisica e l’abuso di alcol. Questi comportamenti possono portare all’aumento della pressione sanguigna, al diabete, all’aumento dei livelli di colesterolo, al sovrappeso e all’obesità, che aumentano le possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari.

È importante monitorare la propria condizione fisica e rivolgersi subito agli operatori sanitari in caso di sintomi sospetti, in modo da ricevere tempestivamente un consulto medico ed eventualmente intervenire con cure farmacologiche.

Ma cosa intendiamo esattamente quando parliamo di malattie cardiovascolari? Vediamo quali sono le principali, grazie al sito della World Heart Federation.

Cardiopatia coronarica

La cardiopatia coronarica, detta anche coronaropatia o cardiopatia ischemica, è il tipo più comune di malattia cardiaca. Indica problemi causati dal restringimento delle arterie coronarie che forniscono sangue al cuore. Per alcune persone, il primo segno di malattia coronarica è un attacco di cuore.

Attacco cardiaco

Un attacco cardiaco, o infarto del miocardio, si verifica quando qualcosa, di solito un coagulo di sangue, interrompe il flusso di sangue al cuore. Senza ossigeno e nutrienti, il muscolo cardiaco inizia a deteriorarsi. Non sempre un attacco cardiaco è fatale, soprattutto se si ricevono assistenza e cure mediche immediate, ma può comunque causare danni duraturi al cuore.

Ictus

L’ictus si verifica quando l’afflusso di sangue al cervello viene interrotto, causando la perdita di ossigeno e nutrienti. L’ictus può essere causato da un coagulo di sangue nell’arteria cerebrale o quando un vaso sanguigno nel cervello esplode, danneggiando il tessuto cerebrale.

Queste sono solo le prime tre patologie, ma ce ne sono molte altre, tra cui aritmia, malattie dell’aorta, cardiomiopatie, cardiopatie congenite, ecc.

I sintomi delle malattie cardiovascolari sono i più diversi, ed è quindi difficile riassumerli. I più comuni comportano per gli uomini dolore al petto, al braccio sinistro, alla mascella o difficoltà di respirazione. Per le donne accade qualcosa di simile, ma i dolori sono di solito più diffusi nel corpo. Questi sono solo i principali però, quindi è bene, quando si riscontrano sintomi la cui causa è difficile da dedurre, fare esami specifici sulla salute del sistema cardiovascolare.

Cosa possiamo fare per ridurre i rischi

Intervenire su un solo fattore di rischio, come ad esempio aumentare l’attività fisica, può essere d’aiuto, ma per ridurre in modo significativo il rischio di malattie cardiovascolari è importante agire sul proprio stile di vita nel suo complesso, e quindi su tutti i fattori di rischio elencati nella prima parte. Mantenersi sani e attivi può aiutare a vivere più a lungo e a ridurre le possibilità di peggioramento per chi soffre di questi problemi.

Va detto però che, se le scelte individuali sono fondamentali, anche la politica svolge un ruolo importante nel garantire che le persone abbiano accesso agli strumenti necessari per vivere una vita sana, tra cui aria pulita, cibo sano a prezzi accessibili e spazi urbani che incoraggiano uno stile di vita attivo. Le politiche sanitarie che creano ambienti in cui le scelte salutari sono non solo disponibili, ma anche accessibili: sono essenziali per motivare le persone ad adottare e sostenere stili di vita sani.

(Foto di DESIGNECOLOGIST su Unsplash)

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