Sul blog di Carlo Mazzini compare una lettera aperta (ironica ma puntuale nei contenuti) al governo e alle Camere, incentrata sulle incongruenze tra le norme per il rimborso spese ai partiti e quelle per le agevolazioni fiscali verso il non profit. Si parla anche di 5 per mille.
Cari lettori, ma anche cari elettori, vi avviso che questo post ha un tasso di demagogia altissimo, è populismo allo stato puro.
Ogni tanto c’è necessità di porsi delle domande, e io -modestamente- me le posi.
La premessa è che dopo lo scandalo dei tesorieri della Margherita e della Lega Nord (per i quali bisognerebbe riarrangiare una cover dei Beatles che si intitolerebbe “Lusi and the sghei with diamonds”), i nostri eroi -sarebbero i politici- hanno detto «facciamo la legge sul finanziamento dei partiti». È anche vero che un referendum di 20 anni fa annullò il finanziamento ai partiti, ma cosa volete che vi dica, quando mai alla nostra classe dirigente (politica, industriale, intellettuale) è mai importato qualcosa del volere dei cittadini?
(io ve l’avevo detto che il pezzo aveva un quid di populismo)
Quindi, hanno presentato in poco tempo 18 proposte di legge, perché ognuno voleva avere la primogenitura; che bambinoni.
Poi si sono messi d’accordo e hanno detto «facciamole confluire in un solo testo». Geniale. E così hanno prodotto un testo che è come al solito un insieme di non-sense; lungo, troppo lungo. Farraginoso; vengono istituite commissioni di controllo sui bilanci dei partiti, con sanzioni che non verranno mai comminate.
Ma veniamo alle domande:
– Perché, oltre ai contributi per ricoprire le spese elettorali, per ogni euro di donazione o di quota associativa effettuata da cittadini o enti, lo Stato -cioè noi- deve dare mezzo euro a titolo di cofinanziamento al partito? (art 2, c 1)
– Perché i partiti possono incassare i contributi entro il 31 luglio dell’anno successivo alla formazione del bilancio e le non profit devono aspettare 2 anni e mezzo il 5 per mille (tagliato)?
– Perché alzano la detraibilità delle erogazioni liberali (sia per i partiti, sia per le onlus) quando sarebbe più opportuno alzare i limiti assoluti di deducibilità (“+ dai – versi” per le Onlus)?
– Perché tre senatori del Pd invece di proporre -come fanno- un emendamento che riabbassa al 19 per cento (cioè alla quota attuale) la detrazione alle Onlus -poveri ignoranti, non sanno neppure cosa scrivono- non hanno chiesto di abrogare direttamente il novellato recuperando persino più degli 80 milioni che mancano al 5 per mille 2010?
Ed infine la domanda “principe”
– Perché li abbiamo eletti? Ah, è vero, non li abbiamo eletti.
Carlo Mazzini
ahahahahah.. rido per non incazz…. ma il cambiamento sta arrivando….