La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha dichiarato illegittima l’esclusione dei cittadini stranieri privi di permesso di lungo periodo dal bonus bebè, istituito nel 2015, e dalla indennità di maternità per le madri disoccupate. L’articolo di Redattore sociale.
L’esclusione dei cittadini stranieri privi di permesso di lungo periodo dal bonus bebè, istituito nel 2015, e dalla indennità di maternità per le madri disoccupate è illegittima. È quanto ha stabilito la Corte di Giustizia dell’Unione europea in una sentenza depositata [il 2 settembre]. A darne notizia è l’Asgi, l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione.
Secondo la Corte, tale esclusione è in contrasto con l’art. 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione e con la direttiva 2011/98 che riconosce il diritto alla sicurezza sociale a tutti gli stranieri con un permesso di soggiorno anche breve, purché consenta di lavorare. Giunge così al termine un lungo contenzioso nel quale Asgi, tramite i suoi legali, si è impegnata in tutti i tribunali d’Italia, dopo aver ripetutamente segnalato la necessità di intervenire sulle norme ora censurate dalla Corte.
“La sentenza conferma che il diritto dell’Unione può dare un contributo importante alla affermazione dei principi di uguaglianza – commenta l’avv. Alberto Guariso di Asgi, che ha assistito i ricorrenti davanti alla Corte – ma spiace constatare che per molti anni la metà delle mamme e delle famiglie straniere sono state illegittimamente escluse per ragioni puramente ideologiche da importanti prestazioni di sostegno che avrebbero garantito un maggiore integrazione sociale, con beneficio non solo per gli stranieri ma per l’intera collettività”.
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(Foto di Tina Floersch su Unsplash)
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