La notizia sul ricorso presentato e vinto da un ragazzo pachistano a cui era stato impedito di candidarsi per svolgere il servizio civile in Italia, ha avuto un’evoluzione inaspettata. Si rischia infatti il blocco delle partenze per il 2012, a partire da febbraio. La sentenza, come riportavamo anche nel nostro articolo, «Ordina alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Ufficio nazionale per il servizio civile di sospendere le procedure di selezione, di modificare il bando nella parte in cui richiede il requisito della cittadinanza, consentendo l’accesso anche agli stranieri soggiornanti regolarmente in Italia, e di fissare un nuovo termine per la presentazione delle domande».

La possibilità del congelamento è confermata dal direttore vicario dell’Ufficio nazionale, Paolo Molinari, che al settimanale Vita ha dichiarato: «Ci stiamo lavorando, il blocco è un’ipotesi che stiamo verificando». Risposta interlocutoria, che non conferma né smentisce questa possibilità. Alberto Guariso, avvocato, ha fornito una sua interpretazione al settimanale: «La decisione del Tribunale di Milano impone la sospensione del bando solo al fine  di consentire anche agli stranieri di presentare le domande, che potrebbero essere rapidamente esaminate; nel giro di poco tempo l’ordinanza potrebbe quindi essere pienamente eseguita senza danneggiare i giovani già prossimi alla partenza. Pretendere però di applicare la sola sospensione senza fare null’altro sarebbe una inutile forzatura polemica».

La situazione del servizio civile è aggravata dai tagli della manovra estiva, varata dal precedente governo, che ha portato i fondi destinati al servizio a soli 68 milioni di euro per quest’anno, e a poco più di 70 per il 2013 e il 2014. Un provvedimento che ha già portato conseguenze pesanti, come quelle che sta affrontando la rete Arci Servizio Civile: «Per la prima volta dal 1981, nessun giovane sta svolgendo il servizio civile in una delle oltre mille organizzazioni che compongono la rete di Asc – Arci servizio civile», ha dichiarato il suo presidente Licio Palazzini.

Sedici ragazzi sono in attesa di conoscere il loro immediato futuro a Varese, tanto per fare un esempio. Cinque le associazioni coinvolte, ma sono oltre mille in tutta Italia, e alcune migliaia i giovani il cui impiego è stato messo in discussione. Tutto questo è molto grave, vista l’importanza del servizio civile per il Paese. Ne abbiamo ribadito più volte il carattere formativo per i volontari e il grande apporto che queste giovani risorse danno alle associazioni. Ne siamo ben consapevoli, vista la lunga esperienza della nostra associazione in questo senso.

A proposito, approfittiamo dell’occasione per salutare l’arrivo nella nostra sede di quattro nuovi volontari: Desirée, Claudia, Lorenzo e Andrea. Un po’ in ritardo rispetto alle previsioni, ma la loro avventura è cominciata.