Il nostro cervello potrebbe impedire a un pensiero di raggiungere la nostra mente prima ancora di realizzarlo in maniera cosciente: si chiama controllo proattivo. Ne scrive Wired.

Un tarlo che irrompe nella nostra mente, un tormento costante, un brutto ricordo che non ci lascia: tutti siamo vittime dei pensieri negativi e indesiderati, che a volte possono diventare ricorrenti e assillanti. Gestirli non è facile, ma un recente studio condotto dai ricercatori dell’università di Gerusalemme, in Israele, ha fatto luce su un nuovo approccio sul controllo dei pensieri negativi, che consentirebbe alla nostra mente di evitare di cadere nei circuiti che li alimentano e li fanno ripetere. I risultati, trovati grazie all’analisi computazionale delle risposte e delle reazioni degli ottanta volontari che hanno partecipato allo studio, sono stati pubblicati sulla rivista Plos Computational Biology.

Riuscire a controllare i pensieri

A volte basta davvero poco per scatenare un pensiero negativo: un piccolo segnale, come una canzone, un odore, un oggetto, può evocare nel nostro cervello riflessioni o ricordi indesiderati, legati a cose a cui potremmo non voler pensare e che si presentano in maniera ripetuta. Ognuno ha i propri metodi per evitare che questi pensieri invadano la nostra mente, ma generalmente le persone riferiscono di utilizzare strategie che si basano sulla soppressione del pensiero stesso e sulla distrazione, in un processo che viene detto di controllo reattivo. Per essere più chiari, quando il pensiero invadente si affaccia alla mente, lo si cerca di eliminare cercando semplicemente di focalizzarsi su altro: questo però si verifica solo dopo che il pensiero indesiderato ci ha già disturbato e non sempre riesce a essere efficace.

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(Foto di Hello I’m Nik su Unsplash)

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