Numbers And Finance
Fonte foto.

A mesi di distanza dalla loro compilazione, finalmente sono stati resi pubblici i documenti redatti dall’ex commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, e dai suoi gruppi di lavoro. 803 pagine (72 scritte da Cottarelli, le altre dai gruppi) che spiegano nel dettaglio come realizzare i risparmi per la pubblica amministrazione ipotizzati durante il mandato di Cottarelli: 7 miliardi nel 2014, 18 nel 2015, 34 nel 2016. Di studiare queste pagine si sta occupando il nuovo responsabile per la revisione della spesa, Yoram Gutgeld, deputato Pd, nominato a fine marzo, che opererà con la consulenza dell’economista Roberto Perotti. Ovviamente per i 7 miliardi del 2014 è ormai tardi, ma c’è ancora speranza che un anno di lavoro non vada buttato e serva davvero a rimodulare la spesa pubblica garantendo risparmi e maggiore efficienza nelle uscite. Sfogliando le slide compilate da Cottarelli, si ritrovano tutti i temi discussi nei mesi scorsi.

Innanzitutto si auspica un potenziamento dei centri d’acquisto della pubblica amministrazione (Consip), che porterebbero a risparmi per 2,3 miliardi nel 2015 e 7,2 nel 2016. Una voce centrale quindi nel processo di riforma indicato. 500 milioni all’anno sono previsti grazie alla riduzione degli stipendi dei dirigenti, le cui retribuzioni sono esagerate se rapportate con quelle dei principali Paesi europei. Di questo si parla già da qualche anno, ma «i risparmi qui proposti comportano un calo della retribuzione media dell’8-12 per cento (a seconda della base coperta, per esempio includendo o meno i magistrati; sono comunque esclusi scuola e sanità). Ulteriori risparmi si potrebbero ottenere da una riduzione del numero dei dirigenti pubblici e della relativa normativa».

L’eliminazione di organi politici ed elezioni provinciali, assieme a un rapporto sinergico tra comuni, regioni e città metropolitane potrebbero portare un risparmio crescente che parte da 100 milioni nel 2014 per salire a 300 nel 2015 e poi 500 nel 2016. Ancora di sinergia (quindi accorpamento, quindi, presumibilmente, riduzione del personale) si parla in rapporto ai corpi di polizia, che sono attualmente cinque e costano complessivamente 20 miliardi all’anno: 800mila euro nel 2015 e un miliardo e 700mila euro è il risparmio previsto.

I trasferimenti alle imprese sono poi una fonte di risparmi importante per Cottarelli (settore dei trasporti su tutti), con un programma di riduzione della spesa di un miliardo nel 2014, poi un miliardo e 600 milioni nel 2015 e 2 miliardi e 200 milioni nel 2016 (per il trasporto ferroviario c’è una tabella a parte con una proposta di tagli di 300 milioni nel 2014, 800 milioni nel 2015 e un miliardo e mezzo nel 2016). E poi c’è la «giungla delle partecipate locali», così definita proprio dall’ex commissario, che vedono trasferimenti per miliardi di euro all’anno a sostegno di imprese la cui sopravvivenza ormai dipende da tali contributi. Qui si potrebbe risparmiare un miliardo nel 2015 altri due miliardi nel 2016. Il documento prosegue col dettaglio di tutte le altre voci di costo su cui ci sono più o meno ampi margini d’intervento.

Va detto che in questa mole di informazioni (che come si diceva in apertura arriva a 803 pagine sommando tutte le relazioni) c’è un problema di completezza e di omogeneità di compilazione che di certo non renderà semplice la consultazione dei documenti. «Gli squilibri di impianto e stesura sono molto evidenti nel caso dei rapporti sui ministeri – scrive Francesco Daveri su Lavoce.info–. Quelli su sanità e lavoro sono dettagliati, rispettivamente su 94 e 101 pagine. Il rapporto sulla giustizia è invece di tre pagine e contiene solo una tabella con l’indicazione dei potenziali risparmi di spesa, senza commenti e senza allegati. Il rapporto relativo al ministero dell’Economia è di quattro pagine, con tante parole e pochi numeri. Il documento rimanda a un allegato non pubblicato. Se poi si guarda lo schema grafico della distribuzione dei compiti tra i vari gruppi si trova una lista di tredici ministeri. I rapporti ministeriali scaricabili sono invece solo nove: all’appello mancano beni culturali, politiche agricole, istruzione e università e ambiente».

Ci sono sovrapposizioni tra i vari lavori, dato che i gruppi hanno lavorato su temi talvolta contigui. Un anno di tempo non è molto se si considera l’ampiezza di intervento su cui era chiamata a impegnarsi la squadra di Cottarelli, forse anche per questo ci si trova ora con un lavoro per molti aspetti utile, ma incompleto. È evidente che c’è un problema di rapporti e competenze tra “tecnici” e “politici”: i secondi commissionano ai primi studi impegnativi e importanti, ma poi i dossier prodotti trovano scarsa applicazione. Vedremo cosa saprà fare il duo Gutgeld-Perotti. Un politico e un tecnico, per l’appunto.

La redazione di ZeroNegativo e l’Avis di Legnano augurano a tutti buona Pasqua. Le pubblicazioni riprenderanno martedì 7 aprile.